Un imprenditore legato al Cremlino accusato di contrabbandare tecnologia militare americana in Russia è fuggito dagli arresti domiciliari in Italia con l'aiuto di una banda criminale serba, secondo il Wall Street Journal. riportato Mercoledì, citando fonti anonime vicine ai fatti.
Artyom Uss, 41 anni, figlio dell'ex governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk, è fuggito a marzo il giorno dopo che un tribunale italiano aveva approvato la sua estradizione negli Stati Uniti. Rischia fino a 30 anni di carcere negli Stati Uniti, in particolare per esportazione illegale di “potenti” tecnologie militari americane.
I media italiani hanno poi riferito che l’Uss avrebbe potuto essere aiutata dai servizi di sicurezza russi. Ma il WSJ ha riferito che le autorità italiane “secondo quanto riferito sapevano” del coinvolgimento diretto dei servizi segreti russi.
Invece, secondo il WSJ, l'Uss, aiutata da “una banda di criminali serbi”, è riuscita a sfuggire alla polizia italiana cambiando auto e attraversando diversi confini prima di raggiungere la Serbia.
Secondo quanto riferito, è volato a Mosca dalla Serbia.
Uss è la settima persona ricercato per l'estradizione negli Stati Uniti per sfuggire agli arresti domiciliari in Italia negli ultimi tre anni, secondo il WSJ.
La richiesta del Dipartimento di Giustizia americano di tenere Uss in custodia sarebbe stata ignorata dai tre giudici italiani che hanno posto l'imprenditore agli arresti domiciliari.
Sebbene Uss indossasse un monitor elettronico per la caviglia mentre era agli arresti domiciliari, i servizi segreti italiani non lo avevano tenuto sotto sorveglianza per paura di interferenze illegali con procedimenti legali, secondo il WSJ.
L'Uss potrebbe essere aiutata da una “rete di complici” legati ai servizi segreti russi, secondo il quotidiano italiano La Reppublica riportato Fine di marzo.
L'USS è stato uno dei cinque russi arrestati su richiesta di Washington all'aeroporto di Milano Malpensa nell'ottobre 2022.
L'imprenditore deve affrontare ulteriori accuse di violazione delle sanzioni e riciclaggio di denaro, che ha negato e ha chiesto di essere consegnato alle autorità russe in un procedimento penale chiuso subito dopo il suo ritorno.
La Serbia mantiene stretti legami politici, militari ed economici con la Russia a causa della loro comune eredità cristiana slava e ortodossa e Mosca si è opposta all'indipendenza del Kosovo nel 2008.
Belgrado ha rifiutato di aderire alle sanzioni occidentali come rappresaglia per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, nonostante la sua intenzione di aderire all’Unione Europea.