Collaborando con Rheinmetall, l’italiano Leonardo vuole affrontare (di nuovo) il carro armato del futuro.

Una partnership è una joint venture posseduta in parti uguali da entrambi i partner. Con l’Esercito Italiano come primo cliente, l’azienda avrà sede in Italia, dove si svolgerà il 60% delle sue attività. Leonardo sarà responsabile dell’integrazione dei sistemi di missione, dell’elettronica e delle armi nei programmi in corso dell’Esercito Italiano. Il gruppo italiano si affida alle basi tecnologiche del partner tedesco. Linee di assemblaggio, test, omologazioni e supporto logistico vengono svolti in Italia. Il 60% dell’onere industriale deve quindi ricadere sugli operatori italiani.

I due partner non hanno fornito dettagli sull’esatta portata della nuova joint venture o sulle sue dimensioni in termini di fatturato e forza lavoro. Unendo così le loro forze, i due partner creano un concorrente diretto di KNDS nel settore delle armi terrestri, un gruppo formato dalla fusione della francese Nexter e della tedesca KMW.

Leonardo recupera dopo la trattativa fallita con il KNDS

Sono bastate poche settimane perché il gruppo di difesa italiano traesse le conclusioni dal fallimento di una fusione strategica con… KNDS. L’11 giugno il gruppo transalpino ha annunciato la fine dei negoziati strategici con il gruppo franco-tedesco. Alla fine del 2023, entrambe le parti hanno annunciato l’intenzione di “creare un vero gruppo di difesa europeo e, inoltre, di lavorare più strettamente insieme nel campo dell’elettronica per la difesa terrestre”. Un’occasione persa.

Leonardo e Rheinmetall ora hanno ambizioni che vanno oltre i rispettivi territori. “Insieme vogliamo stabilire un nuovo standard e aprire le porte a una nuova generazione di veicoli da combattimento all’avanguardia in Europa”, ha affermato in un comunicato stampa Armin Papperger, CEO di Rheinmetall.

Il management di Leonardo fa affidamento sulle sinergie tecnologiche e industriali tra i due partner per sviluppare carri armati e veicoli per fanteria all’avanguardia. «Consideriamo questo accordo come un contributo fondamentale alla creazione di uno spazio europeo di difesa», spiega Roberto Cingolani, amministratore delegato del citato gruppo italiano.

Questa nuova alleanza potrebbe rimescolare le carte per il principale programma di carri armati del futuro lanciato da Germania e Francia, in cui Rheinmetall è un importante contributore industriale. Leonardo e Rheinmetall, infatti, indicano di voler stabilire la roadmap per la partecipazione a questo programma.

Resta da vedere se Parigi e Berlino, che hanno avuto difficoltà ad introdurre il programma, soprattutto per ragioni di partecipazione industriale, saranno favorevoli ad accettare Roma come partner. Un nuovo banco di prova per la difesa europea.

Alberto Gabriele

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