Cloudflare non vede alcun motivo per addebitare alla grande tecnologia l’infrastruttura di rete

Cloudflare è contrario a un possibile disegno di legge dell’UE che stabilirebbe i costi di rete con le grandi aziende tecnologiche. Lo riferisce la società in un post sul blog che l’attuazione delle proposte rallenterà Internet per i consumatori.

A metà del 2022, è emerso che Francia, Italia e Spagna volevano far pagare alle big tech la loro pressione sulle reti di telecomunicazioni europee attraverso la legislazione dell’UE. I lobbisti del settore delle telecomunicazioni hanno scoperto che Apple, Google, Facebook, Amazon e Netflix sono responsabili di oltre la metà del traffico dati europeo. La grande tecnologia non si aspetta costi di rete aggiuntivi, il che la mette in rotta di collisione con le società di telecomunicazioni. Tuttavia, secondo Cloudflare, qualsiasi piano dell’UE riguarda molto più di questo conflitto.

Al momento non esiste una legislazione su questo punto, ma la Commissione europea sta esaminando la questione.

Ascolta anche il nostro podcast su questo argomento:

Immagine dell’orrore

Cloudflare offre una gamma di conseguenze indesiderate che la legislazione europea causerebbe. La società sostiene che l’abbattimento dei costi di rete porterebbe a un Internet “a due corsie”: piattaforme come Facebook e YouTube sarebbero nella “corsia preferenziale”, mentre i siti web più piccoli rischiano di diventare più lenti. In altre parole: la fine della neutralità della rete. Le grandi aziende possono negoziare questo, qualcosa che altre organizzazioni non possono gestire insieme. Inoltre, i consumatori e le piccole imprese beneficiano dei bassi prezzi della larghezza di banda, cosa che secondo Cloudflare sarà un ricordo del passato con le nuove regole.

Un altro aspetto citato dal post sul blog è la mancanza di open peering. Le società di telecomunicazioni hanno spesso le proprie reti indipendenti in Europa, che utilizzano per comunicare con il resto d’Europa tramite “reti di transito”. I “fornitori di transito” competono tra loro per trasferire i dati a un’altra rete per il pagamento, a differenza di un sistema di peering aperto in cui non ci sono passaggi aggiuntivi tra fornitore di dati e destinatario. A causa della forte concorrenza, questi costi di transito sono bassi, ma la legislazione dell’UE sui costi di rete potrebbe aumentarli. La cosa non dovrebbe sorprendere troppo, visti gli interessi che i lobbisti delle telecomunicazioni cercano di promuovere con le loro indagini.

Anche i fornitori di servizi Internet sono contrari

Anche i fornitori di servizi Internet hanno criticato le proposte dell’UE. I timori di Cloudflare sono ripresi da loro: i piani potrebbero portare a una perdita di qualità di Internet per i clienti. La Commissione Europea non ha ancora preso una decisione e nessuna data è ancora in vista. All’inizio di quest’anno, abbiamo appreso che l’organismo europeo si stava avvalendo della competenza di autorità extraeuropee in questo campo.

Alberto Gabriele

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