Migliaia di persone sono scese nelle strade di tutto il mondo per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Secondo gli organizzatori, solo a Roma, la capitale italiana, sabato hanno manifestato circa mezzo milione di persone.
Venerdì il Colosseo si è illuminato di rosso, segno che sono necessarie azioni più urgenti per combattere la violenza contro le donne. La gente è scesa in piazza anche in tante altre città italiane: “Per Giulia”, hanno gridato, “per tutti”. Hanno gridato per chi non ha più voce.
Il corpo della donna ritrovato una settimana dopo la scomparsa
Una settimana fa, vicino a Venezia, è stato ritrovato il corpo di Giulia Cecchettin. Era scomparsa qualche giorno prima dopo aver incontrato il suo ex fidanzato davanti a un hamburger in un centro commerciale. Il presunto colpevole, il suo ex fidanzato, è stato arrestato oggi sull’autostrada vicino a Lipsia e imprigionato in Italia.
Il corpo della giovane donna è stato ritrovato sotto sacchetti di plastica nera in un fosso nei pressi di un lago ai piedi delle Alpi. Erano già state diffuse ai media le riprese video di una telecamera installata in un complesso industriale vicino all’abitazione di Giulia, che mostravano una giovane donna che cercava di scappare da un uomo. L’inseguitore la colpisce, la spinge a terra e la scaraventa nella sua auto.
La traccia dell’auto è ormai stata rintracciata: le telecamere di sorveglianza l’hanno ripresa prima nel nord Italia, poi in Austria e infine in Germania. Il 19 novembre, la polizia ha notato un’auto senza benzina sul ciglio di un’autostrada. Lì era seduto il presunto colpevole, attualmente ricercato.
Rumore invece di un momento di silenzio
Dalla morte della donna, 22 anni, le proteste si sono moltiplicate. Sua sorella ha invitato le persone a non osservare minuti di silenzio, ma piuttosto a fare rumore. L’omicidio di una donna, dice, non è un crimine passionale, ma un crimine di potere. In Italia, come in Germania, ogni tre giorni una donna viene uccisa da un uomo che le era vicino.
“Il caso di Giulia ha sconvolto l’Italia intera”, dice l’attrice e regista Paola Cortellesi, che ha affrontato il tema della violenza sulle donne nel suo ultimo film. «Con la sua scomparsa tutta Italia sapeva che presto avremmo ritrovato una giovane donna uccisa da un uomo», spiega Cortellesi.
Approvata in Italia la legge contro la violenza sulle donne
L’attuale dibattito fondamentale riguarda anche la politica. Una legge a lungo discussa contro la violenza contro le donne, che inasprisce notevolmente le sanzioni in caso di violenza, è stata adottata in Italia più velocemente del previsto, insieme da tutti i partiti.
Anche Papa Francesco ha chiesto con parole dure la fine della violenza contro le donne. Sul suo canale X ufficiale ha pubblicato la frase in diverse lingue: “La violenza contro le donne è un’erbaccia velenosa che deve essere eliminata alla radice”. Scrive inoltre: “Queste radici crescono nel terreno del pregiudizio e dell’ingiustizia; devono essere combattuti attraverso misure educative. »
Ci sono proteste in tutto il mondo
Anche nelle città tedesche le persone hanno preso posizione per porre fine alla violenza contro le donne. Anche in Francia i manifestanti hanno esposto cartelli con slogan come “Proteggi le tue ragazze, educa i tuoi ragazzi”. Finora, quest’anno nel Paese sono stati registrati 121 femminicidi. Nel 2022 erano 118.
Le prime proteste sono iniziate venerdì sera in Sud America. In Guatemala, le candele sono state utilizzate per formare il numero 438, il numero delle donne uccise finora quest’anno. A Istanbul, circa 500 donne si sono riunite e hanno tenuto cartelli con frasi come “Non rimarremo in silenzio”. Proteste si sono svolte anche ad Ankara.
Con informazioni da AP, AFP e KNA