Architettura, grandi imprese, ma anche lutti e sofferenze… Uno storico nizzardo fa luce su tutti gli aspetti dell’immigrazione italiana in una nuova opera

Gerardo Geist. Con un cognome del genere, viene subito da chiedergli perché si è interessato all’immigrazione italiana. “Mia madre Monique è nata a Nizza con il nome Basso. I suoi genitori erano di origine piemontese. Quindi lo spunto di questo libro è un po’ emotivo… Mia madre mi diceva sempre che esageravo, che mi interessava la storia di mio padre, ma non la sua. Questo libro è un modo per rendere omaggio. disse questo brav’uomo.

Come storico e conferenziere, la sua ultima conferenza ha trattato della sessualità attraverso i secoli. L’uomo è stato anche a capo di numerose istituzioni culturali, è stato insegnante, in particolare all’Università Sorbonne Nouvelle Paris 3, e per 19 anni (dal 2001 al 2020) docente e sindaco del comune di Sainte-Aulde in Seine-et-Marl.

Dopo essersi concentrato sulla vita rurale in questo dipartimento in un lavoro precedente, ha pubblicato La memoria dimenticata degli immigrati italiani a Nizza e nelle Alpi Marittime, pubblicato da Mémoires Millénaires.

“Là La questione dell’immigrazione mi interessa perché è molto attuale. L’immigrazione italiana, che spesso abbiamo idealizzato, aveva anche i suoi lati negativi ed era anche sinonimo di dolore e sofferenza. Questo libro vuole riportare alla ribalta la memoria collettiva e rendere omaggio a queste persone che hanno svolto un lavoro importante in Costa Azzurra per un secolo e mezzo e che abbiamo finito per dimenticare.

Questi piccoli abitanti delle montagne si guadagnavano da vivere facendo ballare le loro marmotte. Edizioni fotografiche MTIL.

Patrimonio culturale

Nelle pagine, scritte sulla base dei lavori esistenti di altri storici, tra cui Ralph Schor, che firma la prefazione, e sulle testimonianze raccolte da Gérard Geist, l’autore racconta gli aneddoti.

Ripercorre l’epopea delle grandi aziende fondate dagli italiani a Nizza: Nicoletti e Spada. Riporta in vita il centro storico dove vivevano gli immigrati “condizioni disgustose”.

Ci ricorda anche un importante patrimonio ormai così ben integrato nel paesaggio nizzardo che non ne ricordiamo più le origini.

“Le facciate dipinte che i toscani avevano come tradizione e che hanno importato da noi, l’importanza delle verdure in cucina, la musica… Tutto questo ci hanno portato gli italiani,” sottolinea lo storico che non evita nessun argomento in quest’opera: la questione del fascismo – “Chi non ha incluso Nizza?” come la spina dell’attaccamento. Completo e accattivante.

Lo storico nizzardo Gérard Geist.

>> La storia dimenticata degli immigrati italiani a Nizza e nelle Alpi Marittime dal XVIII secolo ad oggi, di Gerard Geist. Edizioni Mémoires Millénaires. 166 pagine. 22 euro.

>> Presentazione del libro sabato 27 aprile, dalle 15 alle 18, presso la libreria Jean-Jaurès a Nizza.

>> Conferenza domenica 28 aprile, alle 17:30 presso il municipio di Seillans. Gratuito.

Alberto Gabriele

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