L’assicuratore italiano Eurovita è in liquidazione.
La compagnia italiana di assicurazioni sulla vita Eurovita, che versa in gravi difficoltà finanziarie, è stata liquidata e passerà alla nuova compagnia Cronos Vita, alla quale verranno trasferite le sue polizze, ha comunicato venerdì 27 ottobre il Ministero delle Imprese.
“ La soluzione alla crisi Eurovita è quindi prossima al completamento, nei tempi previsti e con la partecipazione responsabile del settore assicurativo e bancario. “, ha commentato in un comunicato stampa.
Eurovita è stata chiusa a fine marzo dal governo di Giorgia Meloni sotto “ amministrazione straordinaria », cioè sotto supervisione per elaborare un piano di risanamento, una novità nel settore assicurativo in Italia.
Cinque grandi compagnie assicurative e 25 banche hanno firmato a fine giugno un accordo volto a garantire il mantenimento delle polizze e rassicurare i 353.000 clienti di Eurovita, che hanno sottoscritto 413.000 contratti per un valore complessivo di 15 miliardi di euro.
Il massiccio piano di salvataggio, di cui non è stata resa nota l’entità, è stato finanziato interamente dal settore privato, in particolare da assicurazioni e banche, senza utilizzare denaro pubblico.
500 milioni di euro
Gli assicuratori italiani Generali, Unipol, Intesa Sanpaolo Vita e Poste Vita detengono ora ciascuno il 22,5% del capitale di Cronos Vita, nata dalle ceneri di Eurovita, mentre la tedesca Allianz controlla il restante 10%.
Per diventare azionisti di Cronos Vita e poi distribuire le polizze dei clienti Eurovita hanno pagato circa 500 milioni di euro.
Per evitare ritiri massicci da parte dei risparmiatori, l’Ivass ha sospeso il rimborso dei contratti assicurativi con Eurovita fino al 31 ottobre.
Le banche che distribuiscono i prodotti Eurovita, così come sei importanti istituti finanziari che fungono da garanti, devono fornire i finanziamenti necessari per far fronte ai riacquisti politici previsti.
Tasso di solvibilità in caduta libera
Eurovita, controllata dal fondo d’investimento britannico Cinven, ha visto il suo coefficiente di solvibilità economica crollare drasticamente dopo che le obbligazioni nel suo portafoglio hanno perso valore a causa dell’aumento dei tassi di interesse.
Cinven aveva versato 100 milioni di euro nella società a febbraio, ma gli esperti hanno stimato un fabbisogno di capitale di 400 milioni di euro, con un deficit di 300 milioni di euro.