Con il quinto posto assoluto in vista della brutale settimana finale del Giro d’Italia, Andreas Leknessund aveva deciso di difendere la sua posizione come meglio poteva.
Martedì lo aspettava la prima grande prova con il Monte Bondone, lungo 21,4 chilometri, a conclusione di quella che era la 16esima tappa della corsa. Lì, Tromsøværing ha avuto un momento difficile.
Le grandi squadre si mettevano davvero sotto pressione e quando i favoriti attaccavano, il Leknessund non aveva alcuna possibilità di seguirli.
Al traguardo, il corridore 24enne era a due minuti e 42 secondi dal vincitore di tappa João Almeida.
Leknessund scende così all’ottavo posto nella classifica generale, a 3 minuti e 30 secondi dal nuovo leader della classifica generale Geraint Thomas.
A caccia della top ten
Il corridore del Team DSM, che aveva avuto un inizio di corsa tragico, si è ritrovato, contro ogni aspettativa, in testa alla corsa fin dalla 4a tappa.
Ha mantenuto la maglia rosa di leader fino alla nona tappa e con essa ha fatto la storia, essendo il norvegese con più giorni in maglia rosa.
Durante la seconda settimana di gare ci sono stati pochi attacchi tra i grandi favoriti, il che ha permesso a Leknessund di rimanere abbastanza comodamente in testa alla classifica.
Con cinque tappe rimanenti, un piazzamento tra i primi dieci è ancora realistico per Leknessund.
LA BATTAGLIA: Il Leknessund ha provato il più a lungo possibile a tenere il passo con i più forti in campo. Foto: Cor Vos
Il miglior piazzamento norvegese di sempre al Giro d’Italia è il nono posto di Tobias Foss nel 2021. Foss, Dag Erik Pedersen (decimo posto al Giro d’Italia nel 1984) e Carl Fredrik Hagen (ottavo posto alla Vuelta a España nel 2019 ) sono gli unici corridori norvegesi a comparire nella top ten di un Grand Tour (gara di tre settimane).
Ci sono ancora diverse fasi difficili nella gara. Due arrivi in montagna, compresa la 19a tappa di venerdì, che conta più di 5.000 metri di dislivello. Poi arriva il ritmo individuale del penultimo giorno, che termina con una salita di 7,8 chilometri.
PSST! Abbiamo testato diverse bici gravel convenienti. Qui potete leggere i test moto della stagione (+)
Roglic prende le distanze, torna in rosa
Dopo che Remco Evenepoel si è dovuto ritirare dal Giro con la maglia rosa dopo la nona tappa, ci si aspettava che la battaglia per la vittoria assoluta sarebbe stata tra Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) e Primoz Roglic (Jumbo-Visma).
E’ quanto accaduto anche nella tappa di martedì, con Thomas in testa.
HOOKED OFF: Primoz Roglic (sullo sfondo) è stato ben aiutato dal compagno di squadra Sepp Kuss, ma non è riuscito a tenere il passo con Geraint Thomas e João Almeida. Foto: Cor Vos
Dai piedi del Monte Bondone, la Jumbo-Visma di Roglic ha stabilito un ritmo impressionante e ha progressivamente assottigliato il gruppo, prima che l’UAE Team Emirates prendesse il sopravvento.
Dopo diversi attacchi, il corridore emiratino João Almeida si è liberato e quando Thomas ha attaccato a quattro chilometri dal traguardo, Roglic non è riuscito a seguirlo.
Thomas è andato ad Almeida e i due si sono susseguiti fino alla gara. Almeida è stato il più veloce lì e ha vinto la tappa.
VITTORIA DI TAPPA: João Almeida ha ottenuto il più grande trionfo della sua carriera con la vittoria di tappa di martedì. Foto: Cor Vos
Thomas ha comunque indossato la maglia rosa, che qualche tappa fa ha lasciato riprendere a Bruno Armirail (Groupama-FDJ).
Roglic ha finito per perdere 31 secondi contro Thomas. Ora è a 29 secondi da Thomas, mentre Almeida è tra loro con un vantaggio di 18 secondi.
PSST! Le informazioni più importanti sulle tappe del Giro d’Italia le trovate qui!
Risultati forniti da FirstCycling.com