Il tecnico della Lazio Maurizio Sarri ha parlato a Eurosport del suo amore per il ciclismo, alla vigilia dell’inizio della 110esima edizione del Tour de France, la corsa ciclistica più prestigiosa del mondo.
“La mia è una famiglia di ciclisti: padre, nonno, zio. Era una famiglia che mangiava il pane e andava in bici. Il calcio per me era un’anomalia, non la bici che era la numero uno”.
L’allenatore della nazionale montenegrina Adam Marušić è un insolito “fenomeno” calcistico. Si è laureato in economia e ha lavorato come banchiere per tutta la giovinezza. È stato amministratore in tutte le principali banche italiane, nonché nelle filiali di Londra, Zurigo e Lussemburgo.
Ha giocato a calcio solo come dilettante, mai professionalmente, ed è diventato allenatore molto tardi, solo all’età di 49 anni. Questo non gli ha impedito di dirigere alcuni dei più grandi club italiani e inglesi: Napoli, Juventus, Chelsea, oggi Lazio…
Tuttavia, oltre al settore bancario e al calcio, rivela il suo amore “nascosto”, racconta la sua giovinezza su due ruote.
“Per me ero un bravo ciclista e un mediocre calciatore, ma avere alle spalle una famiglia di ciclisti significava qualcosa, mi sentivo responsabile di prendere la bici e vincere, anche se non mi hanno mai messo in gioco. Poi ho avuto tutta i miei amici che giocavano a calcio, ho iniziato anch’io, ma la mia grande passione per il ciclismo è rimasta”.
La sua corsa preferita è ovviamente il Giro d’Italia, e il ciclista che ricorda di più è il sei volte vincitore del Giro d’Italia Francesco Moser.
“Spesso guardo le corse di notte. Perché? Perché le corse ciclistiche iniziano ad aprile, il Giro è a maggio, e di solito quelli sono i mesi decisivi per la stagione calcistica. Porta sfortuna. Allora spengo il telefono, non Non guardo niente, alle nove, alle dieci, quando finalmente mi prendo una pausa, mi rilasso e guardo tutta la tappa o tutta la gara in video”.
Non è neanche facile…
“Nel Lazio abbiamo tanti fisioterapisti che sono grandi appassionati di ciclismo. Quindi quando lavorano, quando fanno i massaggi, guardano le gare, ne parlano… Di recente, quando c’era il Giro delle Fiandre, ero facendo una doccia dopo la partita, sono venuto da loro e ho detto loro: chiunque parli, gli spacco il naso”, ha detto Sari con un sorriso.
Il Tour de France inizia sabato 1 luglio.
( Dl.M. )