Circa una settimana fa, un battello turistico si è capovolto in Italia, dando al mondo uno sguardo inaspettato sul mondo dello spionaggio internazionale. Tra le vittime c’erano agenti israeliani e italiani che apparentemente stavano svolgendo una missione segreta.
L’agenzia di stampa israeliana Ynet e il quotidiano italiano La Repubblica stanno perseguitando le autorità dei due Paesi per scoprire cosa sia realmente accaduto durante questa “festa di compleanno”.
Il caso è ora noto come il “disastro dell’agente segreto”.
Il quotidiano italiano La Repubblica ha pubblicato venerdì che gli agenti segreti stavano prendendo parte a una “operazione contro la proliferazione di armi non convenzionali”. Secondo il rapporto, hanno svolto azioni per impedire a “elementi ostili” di acquisire armi di distruzione di massa, in particolare armi nucleari, armi biologiche e tecnologie avanzate.
Funzionari a Roma hanno detto a Ynet che la permanenza dei 13 membri del Mossad e degli otto ufficiali dell’intelligence italiana non è stata affatto una “festa di compleanno”, ma un’operazione apparentemente diretta contro un obiettivo: l’Iran. “Tutte le direzioni investigative e tutti i rapporti in arrivo, anche se non possono essere confermati ufficialmente, indicano che l’Iran era l’obiettivo dell’operazione del Mossad”, hanno detto le fonti.
Secondo La Repubblica, l’operazione, conclusasi con un tragico disastro sul lago a seguito di una violenta e improvvisa tempesta, aveva lo scopo di dissuadere l’Iran dall’acquisire le suddette armi e tecnologie.
Il giornale ha affermato che l’annegamento è stato effettivamente un incidente, ma che ha portato alla scoperta dell’operazione clandestina da parte delle squadre di intelligence e alla fuga di informazioni. La Procura della Repubblica italiana ha aperto ufficialmente un’inchiesta sul caso.
Qui si stava svolgendo un’operazione lunga e complessa, durante la quale ci fu una sorveglianza “dinamica” per giorni. Il quotidiano italiano ritiene che l’operazione abbia probabilmente raggiunto il suo scopo, ma doveva rimanere completamente anonima. “Tutto è stato perfetto tranne la festa di chiusura”, scrive il giornale, che ipotizza che la gita in barca quella fatidica notte possa essere stata intesa come una sorta di segno di un’operazione riuscita. Ma ora, dopo il disastro, le persone prese di mira dall’operazione sanno chi le ha colpite.
Il New York Times ha citato una fonte del Mossad secondo cui l’uomo del Mossad ucciso era in pensione ma era ancora nelle riserve dell’organizzazione ed era venuto in Italia con i suoi colleghi nell’ambito del rapporto di cooperazione tra le organizzazioni di spionaggio israeliane e italiane. La stessa fonte ha anche affermato che il Mossad ei servizi segreti italiani cooperano su questioni di interesse comune, come la lotta al terrorismo o l’ottenimento di informazioni sul progetto nucleare iraniano.
Sembra che abbiamo a che fare con un’operazione del Mossad andata terribilmente male. Ma solo se presumi che le spie siano davvero morte nella tempesta.