disastri naturali. Il caso dell’Italia preoccupa gli ambienti economici e climatici

L’Italia in particolare continua ad essere colpita da eventi meteorologici estremi, suscitando preoccupazione sia tra gli esperti ambientali che tra gli attori economici, temendo l’impatto di questi disastri sulla crescita del Paese.

Colpita “a tutta forza” dagli effetti del cambiamento climatico, l’Italia sta affrontando un moltiplicarsi di calamità naturali di vario tipo, ha affermato l’esperta della Società italiana di geologia ambientale (SIGEA), Paola Pino d’Astore, l’intensificarsi dei temporali, valanghe, uragani e frane.

“Una volta straordinari, i fenomeni estremi stanno diventando la norma in Italia”, ha detto.

Perché è così grave…

Almeno quattordici persone sono morte questa settimana nell’Emilia-Romagna settentrionale dopo che alcune aree hanno ricevuto la metà della loro media annuale di precipitazioni in sole 36 ore, sradicando i fiumi dalle loro correnti e allagando migliaia di ettari di terreni agricoli.

Dopo la forte depressione climatica “Minerva”, il fenomeno meteorologico “El Nino” potrebbe colpire l’Italia questo fine settimana con il rischio di un “uragano in Calabria, Sicilia e Sardegna” e una “frana in Piemonte”.

Sei mesi fa una frana causata da piogge torrenziali ha ucciso 12 persone nell’isola meridionale di Ischia, mentre un’alluvione improvvisa nelle Marche centrali ha ucciso 11 persone lo scorso settembre.

Lo scorso luglio, una valanga di ghiaccio nelle Alpi italiane ha ucciso 11 persone dopo che un’ondata di caldo ha peggiorato la peggiore siccità che la penisola avesse vissuto in almeno 70 anni.

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Cosa fare ?

“Dobbiamo adattarci alle nuove condizioni climatiche”, ha esortato il presidente del Consiglio nazionale dei geologi, Arcangelo Francesco Violo, osservando che “l’intensa e disordinata urbanizzazione degli ultimi decenni e l’alta densità di uso del suolo hanno avuto un impatto significativo”.

Secondo lo specialista, “la diversa geologia dell’Italia la rende soggetta a inondazioni e frane, mentre è vincolata dal rapido riscaldamento dei mari e la rende più vulnerabile a tempeste sempre più potenti”.

Secondo il gruppo di agricoltori Coldiretti, il numero di eventi meteorologici estremi registrati la scorsa estate, tra cui tornado, grandinate giganti e fulmini, è stato cinque volte superiore rispetto a un decennio fa.

Da parte sua, l’associazione ambientalista WWF Italia ha dichiarato questa settimana che la distruzione delle foreste e della vegetazione che assorbono l’acqua lungo i corsi d’acqua dell’Emilia-Romagna ha amplificato il disastro.

Siccità qui, inondazioni là

Anche la siccità in Italia ha raggiunto proporzioni “allarmanti”, ha riferito Legambiente nella penisola, indicando che la quantità di neve sulle Alpi è diminuita del 53%, mentre il bacino padano ha un deficit del 61%.

Con oltre 33 miliardi di metri cubi di acqua prelevata per tutti gli usi ogni anno, secondo l’OMS, l’Italia è un Paese al mondo a stress idrico da moderato ad alto, poiché utilizza dal 30 al 35% delle proprie risorse in acqua rinnovabile, con un Aumento del 6% ogni 10 anni.

La tendenza al surriscaldamento è in aumento in Italia, dove l’inverno ha finora registrato una temperatura media di 2,09 gradi superiore alla media storica, secondo i dati recentemente diffusi dall’Istituto italiano per le scienze della vita, l’atmosfera e il clima (ISAC).

Se le piste da sci del centro Italia sono deserte e provocano gravi danni all’economia locale, la mancanza di neve in questa stagione pone difficoltà anche all’agricoltura, avverte la Coldiretti.

La penisola transalpina ha vissuto 254 eventi meteorologici estremi nei primi dieci mesi del 2022, il 27% in più rispetto a tutto il 2021.

L’agenzia nazionale per la protezione civile italiana stima che il 94% delle comunità del paese sia vulnerabile ai disastri naturali, complicando la sfida del governo. Una combinazione di investimenti a lungo termine e robusti sistemi di allerta precoce potrebbe aiutare a salvare vite umane, secondo il direttore del Consiglio nazionale dei geologi.

“È impossibile mettere in sicurezza l’intero territorio. Ma possiamo mitigare i rischi e prepararci a conviverci”, ha detto Violo.

Secondo uno studio della Banca d’Italia, un aumento di 1,5°C “potrebbe determinare un PIL pro capite compreso tra il 2,8% e il 9,5% nel 2100, molto inferiore allo scenario basato su temperature stabili”.

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Alberto Gabriele

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