Roma, 15 maggio (Efe) Giorgia Meloni, che il sindacato unitario dei giornalisti accusa di voler imporre un pensiero unico nei media pubblici.
Fazio, noto conduttore televisivo di molti programmi RAI e in particolare di “Che tempo che fa”, formula di successo che unisce interviste a personaggi di fama internazionale a servizi e dibattiti, questa domenica ha svelato a sorpresa di lasciare la RAI.
“Qualunque politico si senta legittimato dal risultato elettorale a comportarsi da padrone del pubblico con poco riguardo per il bene comune e con un’ingordigia straripante. E non solo quando si tratta di televisione”, ha detto il giornalista, spiegando i motivi del suo addio. , che ha provocato una cascata di reazioni.
La più eclatante e la più criticata è stata quella del vicepresidente del governo, l’estrema destra Matteo Salvini, che ha twittato la frase “Belli ciao” -giocando con il titolo della celebre canzone partigiana- con il titolo: “Fabio Fazio , addio RAI, è ufficiale. Dal prossimo autunno su Discovery se ne va anche (la sua collaboratrice) Luciana Littizzeto”
“‘Fabio Fazio lascia la Rai”, scrivono. Non è così: Fabio Fazio viene espulso dalla RAI. È la verità. Fabio Fazio in RAI ha sempre svolto il suo lavoro come pochissimi professionisti avrebbero potuto fare. Fabio Fazio viene espulso dalla Rai perché questa destra xenofoba ha bisogno di spazio”, scrive oggi sui suoi social lo scrittore antimafia Roberto Saviano.
Saviano, sotto tutela da quando nel 2006 svelò vicende di mafia nel best seller ‘Gomorra’, è sotto processo al tribunale di Roma per due cause promosse da Meloni e Salvini.
Il primo l’ha accusata di averla definita “bastarda” in un programma televisivo criticando le sue posizioni anti-immigrazione, mentre il secondo ha denunciato lo scrittore per averlo definito “ministro della mala vita”, termine, il secondo, riferito alla mafia . .
“E ministro, non immagini quante persone aspettano di cantarti ‘Bella ciao’ quando presto – per tue decisioni incompetenti – cadrai”, ha continuato Saviano su Twitter.
Anche la Federazione nazionale della stampa italiana (FNSI), l’Unione unitaria dei giornalisti italiani, ha contestato l’uscita di Fazio dalla RAI e il suo segretario generale, Giuseppe Giulietti, ha avvertito che “le dimissioni ‘forzate’ di Fazio e Littizzetto sono solo il primo atto del nuovo “racconto” della destra al governo”.
“Da Assisi, 20 maggio, la proposta di indire una grande manifestazione a tutela del pensiero critico e della Costituzione”, ha twittato Giulietti, molto critico anche sulla nomina odierna del nuovo amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio.
Sergio sostituisce Carlo Fortes, che aveva rassegnato le dimissioni una settimana fa, sostenendo che era iniziato “un confronto politico” sulla carica da lui occupata e sulla sua persona, che non c’era più “un atteggiamento costruttivo” da parte del CDA della RAI e che non aveva condividere “i cambiamenti di linea editoriale”.
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