Nel pieno della crisi diplomatica tra Parigi e Roma, l’offensiva del governo di Giorgia Meloni sul mondo della cultura e dei media pubblici ha appena trovato una vittima collaterale: Stéphane Lissner, il direttore francese dell’Opera di Napoli. Lissner, già alla guida dell’Opera Nazionale di Parigi, è stato attaccato direttamente da un decreto del Consiglio dei ministri italiano, approvato giovedì 4 maggio, che fissa a 70 anni l’età pensionabile per i registi stranieri di teatro lirico. Un limite che ha raggiunto a gennaio e che è già imposto ai suoi colleghi italiani. Questa decisione potrebbe riguardare anche un altro francese, Dominique Meyer, direttore della Scala, che a 68 anni potrebbe essere costretto a dimettersi dal suo incarico in diciotto mesi.
Se la bozza di decreto contro Lissner era già nota, la sua adozione non dovrebbe placare i rapporti tra Italia e Francia: lo stesso giorno, una nuova crisi diplomatica è stata innescata da dichiarazioni, ritenute offensive, nel fascicolo sulle migrazioni del ministro francese della Interni, Gérald Darmanin, contro MMe melone Tuttavia, la decisione riguardante il signor Lissner non è solo nel contesto delle difficili relazioni tra i due paesi. Comporta una manovra molto più ampia volta ad aumentare il controllo del governo dominato dall’estrema destra sull’emittente pubblica italiana RAI.
Licenziando Lissner dal Teatro San Carlo, l’esecutivo sta di fatto aprendo la strada alla sua sostituzione con l’attuale amministratore delegato della RAI, Carlo Fuortes, nominato dal precedente governo da un alleato ideologico di Lissner.Me melone In effetti, da quando è entrata in carica, la Presidente in carica è stata determinata a mettere la sua impronta sulle istituzioni culturali e sui media di servizio pubblico, un’impresa di conquista in cui la radiodiffusione statale è una risorsa.
Una visione del mondo conservatrice e nazionalista
Signora caraMe Meloni, che andrà a ricoprire il posto che verrebbe lasciato vacante da Fuortes, è Giampaolo Rossi. Questo dirigente della RAI è noto per la sua affinità con l’estrema destra: ha una storia di moltiplicazione di posizioni pubbliche cospiratorie. “La colpa di [Vladimir] Putin non è disposto a sottoporre la Russia ai dettami del nuovo ordine mondiale che sostiene [George] Soros’, Ha scritto in un blog mantenuto fino al 2018. Rossi allora si riferiva al filantropo miliardario che concentra le ossessioni dell’estrema destra globale. MMe La Meloni, che ha comunque puntato sull’affermazione di un pieno atlantismo e sul sostegno all’Ucraina nel suo processo di normalizzazione di fronte all’aggressione russa, ha quindi ignorato le posizioni di un uomo promesso di grande responsabilità di fronte all’opinione pubblica italiana.
Hai ancora il 19,23% di questo articolo da leggere. Quanto segue è riservato agli abbonati.