L’Italia ha liberato alcuni dei rifugiati da due navi di soccorso nel porto di Catania, in Sicilia. Diversi minori, un neonato e adulti malati hanno lasciato la “Humanity 1” battente bandiera tedesca mentre 35 uomini dovevano rimanere a bordo, ha detto domenica Petra Krischok, portavoce dell’organizzazione di soccorso in mare SOS Humanity. Altre 357 persone sono state autorizzate a lasciare la nave “Geo Barents” la sera, 215 hanno dovuto rimanere a bordo. L’organizzazione Sea Watch ha definito le azioni dell’Italia “oltraggiose”.
Le autorità italiane avevano precedentemente chiesto a “Humanity 1” di entrare nel porto di Catania. Il governo di Roma ha detto che “non tornerà indietro” sui suoi impegni umanitari. Tuttavia, coloro che non sono “qualificati” dovrebbero “lasciare le nostre acque sovrane ed essere assistiti dallo Stato sotto la cui bandiera navigano”, ha detto sabato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Dei 179 migranti, possono sbarcare solo i minori e le persone bisognose di assistenza medica. Tutti gli altri devono essere portati in Germania e Francia.
06.11.2022 | 00:21 minuti
La portavoce di SOS Humanity, Krischok, ha detto che l’umore dei sopravvissuti era “estremamente depresso”. Una persona soffre di depressione.
Domenica pomeriggio l’organizzazione umanitaria ha riferito che “Humanity 1” è stato invitato a lasciare il porto di Catania. “Siamo molto preoccupati per i 35 sopravvissuti”, ha dichiarato Mirka Schäfer, responsabile delle politiche di SOS Humanité. Questi non dovrebbero essere respinti.
L’organizzazione Sea Watch ha definito “oltraggiose” le azioni dell’Italia su Twitter. Il rifiuto sarebbe un “crimine”.
Secondo le loro stesse dichiarazioni, i soccorritori in mare di “Humanity 1” hanno soccorso nel corso di tre missioni tra il 22 e il 24 ottobre 2008 migranti in difficoltà nel Mar Mediterraneo. Tra loro ci sono più di cento minori non accompagnati.
Giovedì il governo federale aveva chiesto all’Italia “aiuti rapidi” per i profughi soccorsi. Oltre a “Humanity 1”, batte bandiera tedesca anche “Rise Above” dell’organizzazione umanitaria Mission Lifeline. Altre due navi, la “Ocean Viking” dell’organizzazione di soccorso ai rifugiati SOS Méditerranée e la “Geo Barents” di Medici Senza Frontiere sono registrate in Norvegia. La “Rise Above” e la “Ocean Viking” stanno ancora aspettando al largo della Sicilia il permesso di far scivolare fuori bordo i loro superstiti.