Notizie JVTech ChatGPT presto bannato in Europa? Questo paese dice che l’intelligenza artificiale è vietata
Come primo paese a bloccare l’accesso a ChatGPT, l’Italia accusa l’intelligenza artificiale sviluppata da OpenAI di violare il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’Unione europea. Dobbiamo aspettarci che il blocco in Europa si inasprisca? La Francia comincia a mettersi in gioco.
Sono già passate due settimane da quando l’Italia ha deciso di vietare l’accesso a ChatGPT sul proprio territorio. In pratica si tratta di un semplice blocco del nome di dominio nel Paese, facilmente aggirabile ad esempio con una VPN. Ma la sostanza della situazione lo testimoniacrescenti preoccupazioni per l’intelligenza artificialeche amano usare internet per nutrirsi senza essere controllati.
L’Italia accusa il bot OpenAI di violare il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) durante la gestione delle informazioni. Il Paese ritiene inoltre che l’azienda americana non faccia nulla per controllare l’età degli utenti, dando ai bambini l’accesso alle risposte “assolutamente inappropriato” con Chat GPT. Oggi, L’Italia vuole che OpenAI prenda provvedimenti per risolvere i suoi vari problemi.
L’ultimatum dell’Italia a OpenAI
Il GPDP, l’equivalente del CNIL in Italia, è stato pubblicato il 12 aprile
un comunicato stampa che evidenzia una serie di richieste per OpenAI. È necessario che la società americana lo faccia “Prova di trasparenza” nel funzionamento di ChatGPT, in particolare attraverso la pubblicazione di una nota informativa su come il chatbot elabora i dati. Anche questo è richiestoVerrà introdotto un limite di etàper impedire ai minori di utilizzare questa tecnologia.
L’elenco piuttosto lungo di richieste include anche l’introduzione di una serie di misure che lo renderebbero possibile per tutti, compresi gli utenti non ChatGPT la rettifica dei propri dati personali qualora fossero stati erroneamente forniti dal servizioo addirittura cancellarli se la modifica non è fattibile.
“OpenAI fornisce strumenti facilmente accessibili che consentono ai non utenti di esercitare il proprio diritto di opporsi al trattamento dei propri dati personali su cui si basano per far funzionare gli algoritmi. Gli utenti hanno lo stesso diritto se viene scelto un interesse legittimo come base giuridica per il trattamento dei loro dati.spiega specificamente il documento.
L’Italia concede a OpenAI 20 giorni per rispondere a queste varie richiestecompreso il modo in cui l’azienda intende risolvere i problemi. Se OpenAI decidesse di non rispondere, andrebbe incontro a una multa fino a 20 milioni di euro.
La denuncia di un eurodeputato francese
Contemporaneamente arriva l’iniziativa italiana la presentazione di una denuncia del 13 aprile da parte del deputato francese Eric Bothorel. Quest’ultimo lo ha scelto Inserisci il CNIL relativo a ChatGPT, che sospetta anche violazioni del GDPR.
A sostegno della sua denuncia, Il membro ha presentato una discussione utilizzando il chatbot, in cui gli sono state presentate un sacco di false informazioni sulla sua vita e carriera politica. “È normale che uno strumento che tratta dati personali diffonda dati falsi sui nostri concittadini? Mi sembra problematico”.Eric Bothorel in particolare ha spiegato ad AFP.
Da parte sua, il GDPR impone un principio di esattezza dei dati trattati, che devono essere completi e aggiornati. In questo contesto, È difficile negare che ChatGPT non soddisfi questo requisito. Se queste varie bandiere rosse danno la pulce alle autorità europee, l’intelligenza artificiale di OpenAI potrebbe avere molto da fare nei prossimi mesi per mettersi alla prova.