Prima di un’indagine sulla violazione del GDPR da parte di ChatGPT, Francia e Germania stanno valutando la possibilità di bloccare temporaneamente ChatGPT, così come l’Italia.
Poiché tutto, secondo l’Italia, indica che il GDPR non è stato rispettato durante l’addestramento del modello AI, il Paese sta temporaneamente bloccando ChatGPT per indagare sulla situazione. Questa azione ha scosso altri regolatori europei della privacy
Francia e Irlanda hanno, da parte loro, secondo Reuters hanno già interrogato i loro colleghi in Italia per scoprire perché hanno bloccato ChatGPT a livello nazionale. Anche la Germania sta valutando la possibilità di bloccare ChatGPT per motivi di sicurezza dei dati. Lo riferisce il Garante tedesco per la protezione dei dati Handelsblatt.
La Spagna nel frattempo non ha ricevuto alcuna accusa ufficiale, ma prevede di avviare una propria indagine in futuro, se necessario.
Il servizio Internet in più rapida crescita di sempre
ChatGPT è diventata l’applicazione Internet in più rapida crescita di tutti i tempi questa primavera. Ha attirato 100 milioni di utenti attivi mensili in soli due mesi. Microsoft ha investito circa 10 miliardi di dollari in OpenAI, la società dietro ChatGPT. Allo stesso tempo, ha investito centinaia di milioni in più nell’hardware necessario per addestrare la rete neurale e sta utilizzando la tecnologia per resuscitare Bing.
Google ha anche lanciato un contrattacco completo con Bard per evitare che perdesse il suo dominio su Internet.
Non è chiaro quale impatto avrà l’indagine su ChatGPT e se anche Bard possa sopportare le conseguenze di ulteriori indagini. Google ha addestrato il suo modello con altri parametri ed è attivo in Europa da più tempo, il che potrebbe significare che ha tenuto maggiormente presente il GDPR.
Tutto si sta sviluppando a un ritmo vertiginoso. Le autorità europee di regolamentazione della privacy stanno ora perdendo forza, ma stanno gradualmente iniziando a muovere i primi passi. Nel frattempo, l’Europa continua a lavorare sull’EU AI Act, un testo per regolamentare lo sviluppo e la diffusione delle applicazioni di intelligenza artificiale negli Stati membri dell’UE.