“Madonne e puttane”: la condizione delle donne

Le edizioni Dupuis pubblicano “Aire Libre” nella loro collezione Madonne e puttane, da Nove Antico. Basato su tre donne con vite tragiche, l’autore e designer francese vuole esaminare l’Italia del XX secolo.

Agata, Lucia e Rosalia sono testimoni vittime. A ciascuno il suo tempo, la sua estrazione sociale, i suoi problemi. Ciò che accomuna tutte, però, è l’essere in balia di un’Italia conservatrice che presta poca attenzione alle donne, soprattutto quando sembrano troppo libere. In tre racconti di grande sensibilità, Nove Antico cambia ambientazione, da un’isola sanatorio alle catacombe napoletane, e attraversa i cantieri abbandonati di una Sicilia piagata dalla malavita. L’autrice ritrae donne emarginate dalla società transalpina, ognuna a suo modo, ma sempre per motivi assurdi o fuorvianti.

Agata rende omaggio al peccato morale. Solo perché sua madre è stata uccisa dal suo amante, è stata costretta a entrare in un sanatorio situato su un’isola remota protetta da un vulcano. Ad una prima forma di ingiustizia (l’assassinio passionale di una donna) ne segue subito una seconda (l’allontanamento della figlia dall’alta società italiana). Nove Antico avrebbe potuto limitarsi a questo, ma chiarisce anche che il codice penale è ben lieto di concedere le attenuanti agli uomini colpevoli di delitti d’onore. Anche Lucia rischia una doppia condanna: prigioniera in una città napoletana assediata durante la seconda guerra mondiale, si sente ingiustamente collegata a un crimine commesso da un combattente tedesco. Rosalia cerca di vendicare il padre e il fratello caduti vittime dei pestaggi della mafia siciliana. Offre un prezioso aiuto ai magistrati (Falcone, Borsellino) che pagheranno il peso della sua tenacia giudiziaria.

Madonne e puttane si basa su tre linee guida: donne tormentate, uomini tormentati e un’Italia tormentata. Quest’ultimo è religioso e arretrato, moralmente duale, industrialmente arretrato, fondamentalmente minato da una malavita che vedrà nella vittoria degli Alleati le condizioni ideali per un’inaspettata resurrezione. Così Nove Antico racconta come un omicidio che colpisce una donna volubile possa essere preso alla leggera dai giudici. Ci immerge nel sottosuolo napoletano, dove i GI sono sia preda (si ubriacano per derubarli) che vettore di prostituzione su larga scala (una donna su tre ha poi venduto il proprio corpo per soddisfare bisogni primari per un tempo in cui mancava tutto). Alla fine torna alle centinaia di cantieri mozzafiato che giacciono inattivi dopo la collusione tra affari, politica e circoli mafiosi.

Coinvolto, l’album è anche carico di poesia e raffinatezza. Innanzitutto ci sono gli specchi tesi tra le storie di queste tre donne ei santi che portano i loro nomi, anch’essi estremamente sacrificali. Come ho detto, ci sono questi “uomini che infliggono abusi”, che si tratti di abusi, violenze, omicidi, corruzione o vendette. Carnefici che si ignorano a vicenda e che Lucia cerca di accontentare (al punto da invidiare l’amica Concetta) brontolando e facendo loro del male. Infine, accanto ai vari fatti di cronaca, troviamo la critica all’alta società italiana (e le sue esorbitanti mummificazioni), la guerra (e le sue vittime collaterali, i suoi mercati neri o le sue malattie veneree), o il liberalismo (e la sua porosità con la criminalità organizzata). ). Stranamente, la donna sembra più vulnerabile. L’Italia, dal canto suo, viene spogliata delle sue visioni idilliache e presentata nella sua luce meno attraente. Nove Antico ha organizzato in gran parte la resurrezione di uno in difficoltà di fronte al fallimento di un altro, sempre motivato da motivi disonorevoli (e virili).

Guarda anche

Madonne e puttaneNove antico
Dupuis, gennaio 2023, 144 pagine

Alberto Gabriele

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