Ogni famiglia è un mondo, le circostanze, i contesti, il passato e anche i percorsi intrapresi rendono imprevedibile il rapporto tra genitori e figli. E di più se parliamo di mondo dello spettacolo, dove ci sono contesti con elementi difficili da immaginare.
Proprio per questo motivo, e da quanto visto negli ultimi 27 anni, possiamo dire che il rapporto tra i cantanti Giulio Iglesias e suo figlio Enrico È uno, a dir poco complesso. Dal momento in cui il giovane ha iniziato la sua carriera musicale, Si è guadagnato il disprezzo di suo padre?
Fai un po’ di revisionismo, Enrico ci riuscì per merito suo, senza l’influenza di un padre che aveva venduto più di 200 milioni di dischi in più di due decenni di carriera. Questo ragazzo, di soli 20 anni nel 1995, aveva usato una falsa identità per presentare le sue prime canzoni, ottenendo successi che lo collocavano nelle posizioni più alte della classifica in Colombia, dove presentava il suo materiale, e successivamente in America Latina.
Non passò molto tempo prima che la sua vera identità fosse rivelata, ma aveva già dimostrato di non aver bisogno del suo cognome per mostrare il suo talento. Il suo primo singolo esperienza religiosa Si è trovato in tutto il mondo e ha persino pubblicato l’album in spagnolo, italiano e portoghese. Si potrebbe presumere che questo tipo di posizionamento renderebbe orgoglioso qualsiasi genitore, ma non era così Luglio.
“Cosa stai facendo? Sei pazzo? Perché l’hai fatto senza dirmelo?” chiese infuriato e, dopo aver ascoltato il suo disco, la richiamò. “Non sarai niente senza di me e se hai venduto un milione di copie è perché sei mio figlio”, ha sottolineato, aggiungendo che il suo lavoro faceva schifo e non gli piaceva per niente.
Da allora, possiamo dirlo Luglio iniziato a vedere Enrico come concorrente e arrivò a stabilire che “se corro, voglio vincere. E se corro con mio figlio, voglio anche vincere.” Tale è il livello di rivalità che l’autore di acqua dolce acqua salata che non sarebbe errato dedurne che il legame familiare ha preso il secondo o il terzo posto.
Durante questi 27 anni di separazione, è sempre stato Enrique a fare la prima mossa per avere una conversazione, ma si può contare sulle dita quante volte si sono incontrati. E Julio è molto chiaro sulla sua posizione sul posto del figlio come professionista, al punto che quando sono stati chiamati a fare delle collaborazioni, il figlio ha acconsentito, ma il padre ha rifiutato.
A tutto questo possiamo dire che non è solo con lui, visto che non era nemmeno un nonno molto presente, con il bambino che l’autore di Fuga e l’ex tennista russa Anna Kournikova. Ecco perché la domanda se Julio disprezzi Enrique potrebbe avere una risposta affermativa.