La Pernod Ricard Corporate Foundation, che da oltre 20 anni si dedica alla scena artistica contemporanea in Francia, doveva trovare un successore a Colette Barbier, che aveva ricoperto la carica sin dall’inizio della fondazione e l’ha lasciata lo scorso ottobre. La scelta è ricaduta semplicemente sulla vicedirettrice della casa, l’italiana Antonia Scintilla.
Con un Master in Comunicazione Internazionale, Antonia Scintilla ha lavorato per 15 anni nel campo della sponsorizzazione e del management culturale. Ha iniziato la sua carriera nel 2007 presso l’Istituto Italiano di Cultura di Mosca, poi nel 2009 presso PLATFORM – l’associazione dei fondi regionali per l’arte contemporanea – a Parigi il gruppo 2019 come responsabile delle sponsorizzazioni. Ha inoltre accompagnato la fondazione nell’installazione della sua nuova sede alla Gare Saint-Lazare di Parigi nel 2020 e ha assicurato la comunicazione relativa all’apertura del luogo. Lo scorso agosto è diventata assistente alla regia.
In un comunicato stampa, esprime il suo desiderio di continuare “l’uso di nuovi strumenti” all’interno della fondazione, “compreso un progetto di residenza previsto per la primavera del 2023” cosa permetterà “per accogliere le forme mutevoli della creazione contemporanea”.
La missione della Fondazione Pernod Ricard è sostenere e promuovere la giovane scena francese contemporanea. Senza collezione, ma accessibile a tutti gratuitamente, il suo nuovo indirizzo nel quartiere Saint Lazare organizza quattro mostre all’anno e ospita un programma di incontri ed eventi grazie al suo bookshop e al suo auditorium.
Sostiene i giovani artisti attraverso un premio annuale creato nel 1999 che affida ogni numero a un diverso curatore, che premia un creatore under 40. Oltre a una borsa di studio di 15.000 euro, il premio della Fondazione Pernod Ricard offre al vincitore l’opportunità di includere una sua opera nelle collezioni del Centre Pompidou. L’edizione 2022 del premio ha premiato l’artista visiva Elsa Werth, 37 anni, il cui lavoro è stato presentato insieme a quello di altri 6 artisti durante una mostra presso la fondazione intitolata ‘Horizons’, progettata dallo storico e critico d’arte Clement Dirie.