UNAl 2 gennaio si terrà a Parigi la conferenza dei primi ministri alleati, il cui obiettivo è creare le basi politiche per risolvere il problema delle riparazioni. cosa dentro Londra non poteva essere raggiunto deve ora essere raggiunto sotto la presidenza del signor Poincaré nella capitale francese. Quando i capi di governo dell’Intesa a Londra decisero di rinviare le loro deliberazioni dopo le vacanze perché non riuscivano a mettersi d’accordo sui termini politici della moratoria da concedere alla Germania, Mussolini, secondo quanto riferito dalla stampa, nella sua, aveva poche consuetudini diplomatiche ponderate disse che l’aggiornamento si sarebbe reso ridicolo davanti al mondo intero. Sembra del tutto credibile la notizia che il Presidente del Consiglio italiano abbia fatto dire ai suoi colleghi alleati che non sarebbe andato a Parigi se non fosse stata assicurata in anticipo la certezza di un accordo.
Infatti, dopo lo scioglimento della conferenza di Londra, le discussioni sono continuate. È solo che ora i primi ministri non negoziano di persona, la discussione è tornata nei canali diplomatici. Si scambiano appunti, gli ambasciatori visitano le sedi estere, e può darsi quindi che la conferenza prevista per il 2 gennaio a Parigi abbia solo un significato formale. In ogni caso, è grande il pericolo che venga fatto un compromesso in anticipo, il che è fatale.
Poincaré non pronuncia la parola “Ruhr”. Insiste che non ne aveva bisogno nemmeno a Londra, e lascia che sia la stampa francese a dire al mondo cosa sta facendo. È perfettamente chiaro che la politica britannica non gli concederà l’occupazione militare della regione della Ruhr. Anche l’America si oppone a questo atto di violenza e usa tutto il suo peso diplomatico per impedire alla Francia un passo così fatale. Anche Mussolini, certo non indifferente all’uso della forza, disapprovava l’estensione della zona di occupazione militare. Se Poincaré insistesse per l’occupazione della Ruhr, sarebbe certamente in minoranza. In questo caso, dovrebbe essere determinato ad agire di propria autorità. Ma ciò significherebbe la rottura dell’Intesa, non ne dubiterà più. La politica francese tollererebbe un simile sviluppo?
A Londra, il primo ministro francese non ha osato spingersi così lontano. La stampa parigina, anche nel campo nazionalista, ha persino lasciato intendere di ritenere che la partita del primo ministro francese a Londra stesse andando troppo oltre. La Francia potrebbe ottenere una riduzione dei suoi debiti nei confronti dell’Inghilterra se non si mostrasse volontaria. L’America dovrebbe anche aspettarsi concessioni sulla questione del debito in questi casi. i politici francesi avranno davvero il coraggio di rischiare per questo dissenteria ottenere? È difficile da credere. Se Poincaré avesse spinto la sua testardaggine fino a quel punto, si sarebbe esposto al pericolo di non avere la sua gente dietro di lui. Di conseguenza, si impone l’idea che si tratti di una questione di tattica mentre la stampa francese continua a dare l’impressione che la Francia insista ancora oggi sull’occupazione della regione della Ruhr, che voglia intimidire i paesi alleati per impegnarsi sulla strada di compromesso per preservare ciò che gli sta veramente a cuore, ovvero il Reno.