I parlamentari approvano il bilancio: il premier Meloni sopravvive alla fiducia

I deputati approvano il bilancio
Il premier Meloni sopravvive al voto di fiducia

Il nuovo governo italiano non è in carica da molto. Il premier Meloni lega al voto di fiducia – e vince – il voto alla Camera sulla Finanziaria. Il nuovo debito dell’Italia aumenta con esso.

Il nuovo governo italiano di destra ha ottenuto un voto di fiducia alla Camera dei Rappresentanti con una buona maggioranza. L’obiettivo era accelerare la legislazione per la bozza di bilancio 2023. Il governo ha vinto il voto con 221 voti contro 152. Il premier Giorgia Meloni avrebbe dovuto dimettersi se avesse perso il voto.

In Italia, questi voti di fiducia sono spesso usati per soffocare lunghe discussioni sui dettagli. La seconda camera, il Senato, dovrebbe approvare il disegno di legge per la seconda lettura la prossima settimana. Il primo bilancio della Meloni prevede una spesa nettamente superiore alle attese.

Il nuovo debito salirà così al 4,5% rispetto alla produzione economica. A settembre era stato calcolato il 3,4%. Per mitigare gli elevati costi energetici, oltre 21 miliardi di euro sono destinati a agevolazioni fiscali e altri sostegni a imprese e famiglie. Quest’anno il nuovo debito italiano rappresenta il 5,6% della produzione economica. Dopo la Grecia, l’Italia è il paese più indebitato della zona euro. L’intera montagna di debito è di circa il 145% del prodotto interno lordo.

Il disegno di legge contiene altre misure controverse. Ad esempio, l’età pensionabile viene abbassata a determinate condizioni, i contratti di lavoro a tempo indeterminato sono sostenuti finanziariamente per i più giovani e, in alcuni casi, sono previste sanzioni meno severe per reati fiscali per aziende e privati. Se il bilancio non viene approvato entro la fine dell’anno, entreranno automaticamente in vigore i limiti mensili di spesa pubblica.

Prima del voto di fiducia, Luca Ciriani, ministro per gli affari parlamentari, aveva escluso che il termine sarebbe scaduto senza una decisione. “Sarebbe dannoso per il governo e per la reputazione internazionale del Paese”.

Alberto Gabriele

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