Aita Mari chiede sostegno politico e finanziario per la minaccia di sanzioni da Italia – Spagna

I rappresentanti del Soccorso Umanitario Marittimo, responsabili della nave Aita Mari, hanno avvertito che la normativa in preparazione da parte del governo italiano è una “trappola” per le Ong di soccorso marittimo nel Mediterraneo centrale e hanno chiesto sostegno politico e finanziario vista la possibilità di sanzioni impagabili.

Lo hanno chiesto il presidente del Soccorso marittimo umanitario, Iñigo Mijangos, e il capitano della tonnara trasformata in barca di salvataggio per migranti, Simón Vidal, durante un’udienza davanti alla Commissione per i diritti umani del Parlamento basco.

Mijangos ha espresso preoccupazione per le norme in preparazione da parte del governo italiano di Giorgia Meloni, che ha già annunciato “mano forte”, “multe”, “sequestri” e “più controlli” sulle navi umanitarie.

Ha avvertito che questo regolamento, ancora in forma di bozza, è “una trappola” per le navi di soccorso “minacciate di sanzioni”.

“Quello che ci succederà è un attacco frontale e abbastanza virulento. È una guerra contro le Ong. Quando arriveremo in Italia ci sanzioneranno con multe che saranno insostenibili e non potremo pagarle, il che significherà che le barche dovranno essere fermate”, si è lamentato.

Il capitano dell’Aita Mari, Simón Vidal, da parte sua, ha chiarito che questa nuova situazione non cambierà il suo modo di agire e se si dovrà affrontare un salvataggio “si farà come sempre”. “Da lì, assumeremo ciò che verrà”, ha detto in riferimento a possibili multe, che, se dovessero sorgere, richiederanno “sostegno politico e finanziario” per queste ONG.

Alberto Gabriele

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