Acqua alla razione, l’Italia alle prese con una siccità senza precedenti: “È un disastro”

A Roma l’acqua del Tevere è così bassa che in alcuni punti affiorano resti di ponti archeologici. I relitti della seconda guerra mondiale rivivono nel Po, il fiume più lungo del Paese. L’acqua ora è più bassa di oltre 7 metri rispetto al normale.

Spesso è secco, ma quest’anno è estremo. A causa dell’inverno mite, dalle Alpi è arrivata poca acqua di disgelo. Anche la primavera in Italia è stata più calda del solito. A giugno la temperatura è salita a 40 gradi. “Era quasi impossibile uscire, era anche sconsigliato”, dice il corrispondente Anouk Boone.

Misure

Gli italiani ora sono sollecitati a risparmiare acqua, e non sempre su base volontaria. A Verona e Pisa, tra gli altri, l’uso dell’acqua potabile è limitato. A Verona l’acqua potabile può essere utilizzata solo durante il giorno per cucinare, lavare e pulire la casa. Il riempimento di una piscina è consentito solo di notte, anche se ti viene chiesto di non farlo affatto. In alcune località è stato fissato anche un limite al consumo giornaliero di acqua del rubinetto.

In altre località del Paese – come Venezia e Milano, Parma e Spoleto – le fontane sono state spente. E a Cogoledo, sulla costa ligure, quest’estate non è più possibile fare la doccia in spiaggia.

A Bologna non è più consentito lavare l’auto a casa. Si consiglia inoltre di far funzionare la lavatrice solo a 30 gradi. Devi recuperare l’acqua usata per lavare frutta e verdura in modo da poterla riutilizzare.

Agricoltori preoccupati

Il fiume Po è un’ancora di salvezza per l’agricoltura nel nord Italia. Il basso livello dell’acqua è particolarmente doloroso per gli agricoltori della Pianura Padana, in quanto non c’è abbastanza acqua per irrigare la terra. L’agricoltore Idelfonso coltiva mais, ma le sue piante sono troppo piccole per il periodo dell’anno. “Il raccolto è perduto. Anche se ora comincia a piovere. Al massimo le piante diventeranno un po’ più verdi, ma su di esse non cresceranno più spighe.”

Il mais viene utilizzato principalmente per l’alimentazione degli animali, quindi è in gioco anche l’alimentazione delle mucche: l’agricoltore lo sentirà nel portafoglio. A causa della scarsità di mangime, il prezzo aumenterà. Ma ha altro di cui preoccuparsi. A causa del caldo persistente, le mucche danno anche meno latte.

“Siamo molto preoccupati per il futuro. Non solo per la penuria di terra, ma anche per quello che ci sarà sulla tavola degli italiani. I prezzi del cibo aumenteranno”, ha detto Paola Bono, direttrice dell’Associazione degli agricoltori locali e dell’Unione degli orticoltori di la Regione Cremonese.

“È un disastro per la Pianura Padana”, ha detto. “Il settore agricolo non subiva una crisi idrica così drammatica da settant’anni. L’intera filiera è minacciata”.

Il governo italiano ha dichiarato lo stato di emergenza per le cinque regioni più colpite. Questo libera denaro extra. Ma sono solo poche decine di milioni, e non basta.

In ogni caso, l’agricoltore Idelfonso spera che parte del denaro torni anche a lui. “Speriamo che il governo o l’Europa ci vengano incontro, in modo da poter almeno seminare ancora il prossimo anno senza dover andare in banca per un prestito”.

Alberto Gabriele

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *