L’Italia lancia un’istruzione basata sull’intelligenza artificiale


Punti chiave

  • L’Italia sta implementando la tecnologia dell’intelligenza artificiale nell’istruzione per migliorare le esperienze di apprendimento degli studenti.
  • Gli strumenti di intelligenza artificiale fungeranno da assistenti virtuali sui dispositivi in ​​classe e aiuteranno studenti e insegnanti con un’istruzione personalizzata.
  • Oltre all’implementazione dell’intelligenza artificiale, è stato implementato anche un ambiente di apprendimento senza telefono.

L’Italia sta implementando la tecnologia dell’intelligenza artificiale nelle sue scuole per colmare il divario di competenze digitali del Paese rispetto ad altri paesi europei. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato i test di software basato sull’intelligenza artificiale in 15 aule in quattro regioni. Questa iniziativa mira a migliorare le esperienze di apprendimento degli studenti e a personalizzare l’istruzione in base alle esigenze individuali.

Gli strumenti di intelligenza artificiale funzioneranno come assistenti virtuali su tablet e computer in classe. Sono progettati per supportare studenti e insegnanti semplificando il processo di apprendimento e fornendo agli insegnanti idee per adattare i loro metodi di insegnamento.

Colmare il gap delle competenze digitali in Italia

Secondo i dati Eurostat, l’Italia è tra i Paesi meno competenti dal punto di vista digitale tra i 27 Stati membri dell’UE. Nonostante i precedenti tentativi di digitalizzare le scuole, permangono delle sfide, in parte dovute all’invecchiamento del personale docente.

Si prevede che la valutazione del programma pilota sull’intelligenza artificiale fornirà preziose informazioni che potranno guidare le future implementazioni degli strumenti di intelligenza artificiale nelle scuole. I ricercatori sperano di determinare l’efficacia e l’inclusività di tali iniziative.

Implementare un ambiente di apprendimento senza telefono

Insieme all’impiego dell’intelligenza artificiale, il governo ha vietato l’uso dei telefoni cellulari nelle aule, anche per scopi didattici.

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Alberto Gabriele

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