L’alleanza dell’Austria con l’Italia e le richieste di LAST MINUTE alla Commissione Europea per l’adesione della Romania a Schengen


L’alleanza dell’Austria con l’Italia e le richieste di LAST MINUTE alla Commissione Europea per l’adesione della Romania a Schengen

Austria esamina attentamente il caso dell’Italia e, attraverso la voce di Gerhard Karner, chiede una serie di decisioni a livello di Commissione Europea affinché la migrazione venga massicciamente ridotta negli anni a venire; gli sforzi compiuti finora hanno contribuito alla piena adesione della Romania a Schengen, ma il governo di Vienna continua a chiedere un enorme miglioramento della situazione.

Austria vuole che Bruxelles si rivolga all’Italia e all’accordo con l’Albania, per consentire una cooperazione approfondita con altri paesi terzi per inviare richiedenti asilo nei loro territori, fino a quando le richieste non saranno state analizzate e approvate, o respinte, ove possibile portando alla revoca delle terre controlli e il completamento dell’adesione della Romania a Schengen.

L’Austria cerca da tempo di proporre una serie di misure radicali per proteggere meglio i confini dell’Unione Europea. Karl Nehammer è attualmente nel pieno della campagna elettorale, ma nonostante tutto le misure che Vienna vuole ancora attuare non sono sufficienti. infatti, sono molto utili per il completamento dell’adesione della Romania a Schengen.

“Per combattere in modo sostenibile l’immigrazione clandestina e la mafia dei trafficanti, continuano i lavori per lo svolgimento delle procedure di asilo nei paesi terzi. Il patto su asilo e migrazione rappresenta un passo nella giusta direzione e deve ora entrare nella fase di attuazione. È per questo motivo che quindici Stati membri dell’UE hanno formato un gruppo che chiede nuovi approcci.

L’accordo tra Italia e Albania può servire da modello in questo senso. Inoltre è stata discussa anche la questione dei rimpatri. Il ministro degli Interni Karner ha parlato anche delle espulsioni verso la Siria e l’Afghanistan. Un numero crescente di Stati membri vuole renderlo nuovamente possibile”.

Alberto Gabriele

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