L’Italia ha annullato la vendita di un produttore di droni militari a investitori cinesi. Lo hanno dichiarato diversi rappresentanti del governo italiano. La mossa fa parte degli sforzi del governo del primo ministro italiano Mario Draghi per frenare l’avanzata commerciale della Cina nel paese.
Quattro anni fa è stato annunciato che alcuni cinesi detenevano una partecipazione del 75% nel produttore italiano di aerei. Alpi Aviazione cercato di acquisire. Lo scorso anno il governo italiano ha aperto un’indagine sulla transazione e ora ha deciso di annullare la vendita.
sicurezza nazionale
Va notato che le persone coinvolte non hanno informato il governo italiano dei loro piani. In Italia è obbligatorio informare il governo delle operazioni previste con asset di rilevanza strategica.
“Negli Stati Uniti e in Europa cresce la pressione affinché gli investitori cinesi prestino maggiore attenzione ai potenziali rischi per la sicurezza nazionale”, riferisce l’agenzia di stampa Reuters. “Tuttavia, il caso Alpi Aviation dimostra quanto facilmente i cambiamenti nella proprietà di un’azienda possano passare inosservati.”
L’offerta per Alpi Aviation è arrivata da China Corporate United Investment Holding (CCUI) e CRRC Capital Holding, società dominate dal governo cinese.
Il governo italiano non solo ha annullato l’accordo ma ha anche multato le parti coinvolte. La polizia fiscale italiana aveva precedentemente annunciato che avrebbe classificato l’offerta pubblica di acquisto come un investimento ostile in tecnologia strategica. Tuttavia, la società ha affermato che la vendita è stata condotta in modo trasparente e che tutte le normative sono state seguite.
Burocrazia
L’obbligo di dichiarare la vendita di asset strategici è stato introdotto in Italia dieci anni fa. “In genere, le transazioni in questione vengono approvate, di solito con raccomandazioni intese a proteggere gli interessi nazionali”, ha affermato Reuters.
“Tuttavia, da quando è stata introdotta la misura, solo sei acquisizioni da parte di un soggetto straniero sono state bloccate. In cinque occasioni è stata coinvolta una parte cinese. La resistenza a tali acquisizioni è principalmente opera dell’attuale governo italiano. Da quando Mario Draghi è diventato capo del governo tredici mesi fa, quattro transazioni sono state bloccate”.
Il caso Alpi Aviation ha spinto il Copasir, il comitato parlamentare italiano per la sicurezza nazionale, a sollecitare il governo italiano a prestare maggiore attenzione alla tutela degli interessi strategici nazionali.
Altri, tuttavia, sottolineano che questa misura comporta una burocrazia più ingombrante e spesso inutile. Lo scorso anno sono stati presentati alle autorità italiane quasi cinquecento fascicoli. Il fenomeno è inoltre notevolmente aumentato negli ultimi anni. Dopotutto, due anni fa c’erano solo 342 fascicoli. L’anno precedente erano state sottoposte a valutazione solo 83 transazioni.
Rileviamo inoltre che oltre il 40 per cento delle segnalazioni hanno riguardato operazioni non di rilevanza strategica.