Pubblicato il 17 luglio 2019 alle 9:17Aggiornato il 17 luglio 2019 alle 15:34
L’Italia ribadisce il suo desiderio di attrattiva fiscale. Il “Decreto Crescita” è appena stato convertito in legge e quindi il futuro fiscale dei nuovi residenti appare piuttosto roseo.
Da diversi anni l’Italia soffre di una fuga di cervelli piuttosto significativa. Molti “laureati” italiani, cioè titolari di un master, infatti, emigrano in altri paesi d’Europa, addirittura in America o in Asia, offrendo stipendi molto meno allettanti di quelli offerti dalle aziende italiane. Lasciano la scuola sempre prima, spesso subito dopo la laurea, e vogliono restarci. Uno su tre prende solo un biglietto di sola andata. Nel 2018 l’elenco degli italiani all’estero contava 5,3 milioni di persone ed è in continua crescita.
Per contrastare questo esodo intellettuale, l’Italia sta utilizzando i suoi incentivi fiscali. Non per niente questi programmi, rivolti sia agli italiani espatriati che ai cittadini di altri paesi, sono soprannominati “Brain Catchers”!
Risparmio significativo
In primo luogo, significativa la riduzione fiscale per la categoria degli impatriati (titolari di diploma universitario o dirigenti d'azienda): riduzione del 70% e del 90% se la persona si stabilisce in una regione del Sud Italia.
I requisiti, oltre al fatto che si sia stabiliti da almeno ventiquattro mesi e non sia stato residente fiscale in Italia negli ultimi due periodi d'imposta, prevedono anche che l'attività dipendente debba provenire essenzialmente dall'Italia: almeno 183 giorni per anno solare. La riduzione fiscale è prevista per cinque anni e può, a determinate condizioni, essere estesa fino a 13 anni se ci sono tre figli a carico.
Cosa significa nello specifico? Prendiamo l'esempio di un amministratore delegato che percepisce un reddito lordo di 300.000 euro. La sua tassa normale sarebbe di 122.170 euro. Se invece si stabilisse a Palermo o Napoli, la sua tassa scenderebbe a 7.720 euro, e a 31.870 euro se scegliesse il Nord Italia. Risparmi più che significativi in quello che alcuni chiamano “bombardamento fiscale”.
La legge, che inizialmente prevedeva la riduzione fiscale solo per dirigenti e laureati, ora si estende (grazie a un decreto convertito in legge nel giugno dello scorso anno) a tutti i lavoratori che decidono di stabilirsi in Italia. Stiamo assistendo ad una democratizzazione del regime impatriato e alla volontà dell'Italia di promuovere il proprio Paese grazie agli sgravi fiscali.
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Non dimentichiamo la famosa flat tax, che propone di tassare 100.000 euro tutti i nuovi residenti che si stabiliscono in Italia per la prima volta (dopo 10 anni). Tale provvedimento ha una durata di 15 anni. E non ultimo, questa misura prevede anche un'esenzione dall'imposta di successione per proprietà o diritti esteri. Cosa sognano alcuni francesi che sono alle prese con il livello delle tasse di successione in Francia?
L'altro focus della legge: i pensionati stranieri. Infatti, i vantaggi fiscali per i pensionati che vogliono stabilirsi in Italia sono notevoli. Se i pensionati percepiti dall'estero si trasferiscono in un comune del Sud con meno di 20.000 abitanti l'imposta sale al 7%. Quanto basta per rendere il fascino della campagna e del mare italiano ancora più attraente, almeno per i più ricchi tra loro. La prova che l'Italia pensa al lungo termine è il taglio delle tasse, che è stato appena prolungato da cinque a nove anni, tendendo ad avvicinarsi al modello portoghese, particolarmente attraente, che prevede un taglio delle tasse della durata di dieci anni. Quando decidiamo di spostare i paesi per la pensione, tendiamo a pensare a lungo termine…
Ma in una società dal controllo estremo, è necessario garantire che il trasferimento non venga messo in discussione dal Paese di origine: devono infatti essere messi in atto numerosi mezzi e regole per dimostrare che il dichiarante ha effettivamente trasferito la propria residenza in Italia.
Attira i giocatori di calcio
Altro argomento, e non ultimo: lo sport! Quando pensiamo all’orgoglio italiano, cibo a parte – senza rivali, è vero! – pensiamo anche al calcio. E a questo livello non si può dire che l’Italia abbia particolarmente brillato negli ultimi anni. Se l'ultimo Mondiale ha lasciato l'amaro in bocca agli italiani, anche i risultati della Champions League sono deludenti. L’Italia sembra aver bisogno di giovani talenti…
Per i grandi mali ci sono grandi rimedi. Se i risultati non riuscissero più ad attirare in Italia le big, Ronaldo a parte ovviamente, le sirene fiscali potrebbero riuscirci, a determinate condizioni, ad esempio se vivi all'estero da due anni e prevedi di restarci per un periodo di almeno 2 anni. almeno 10 per stabilirsi in Italia da almeno due anni. Gli atleti professionisti beneficiano di una detrazione fiscale prevista del 50%.
Ma Mancini, allenatore degli Azzurri, potrebbe non essere contento di questa notizia, in quanto potrebbe trovare questa misura un po' ingiusta: sono interessati, infatti, solo i giocatori italiani che vivono all'estero da almeno due anni. “Italia.” . Ma chissà, forse è questa la goccia finanziaria che spinge Paul Pogba a tornare alla Juve?
Stefano Vignoli è un consulente fiscale internazionale.