Il nuovo eco: a Charavines ora produciamo “carta igienica” nell’ex cartiera Arjowiggins

Global Hygiene ha acquistato il sito di Arjowiggins a Charavines e ha convertito la vecchia cartiera in un cotonificio, necessario per la produzione di carta igienica e asciugatutto. Luc Brami, direttore di Global Hygiène, sarà ospite al “new eco” di France Bleu Isère questo lunedì alle 7:15.

Quello che fai in Charavine, Luc Brami, non è più veramente carta come la intendiamo abitualmente?

Luca Brami: Qui infatti oggi produciamo “carta igienica”, o più precisamente ovatta di cellulosa. Trasformiamo infatti la pasta di carta in una carta scomponibile che può essere utilizzata, ad esempio, nei servizi igienici o per asciugamani o lenzuola sanitarie.

Il programma non è stato facile per te dato che hai iniziato la produzione il 4 marzo, una settimana prima della consegna.

È certo che allora abbiamo avuto momenti difficili. Anche se avevamo un’azienda italiana che ci aiutava a installare la macchina continua, qualche settimana prima avevamo avuto dei timori di non poter iniziare. Finalmente abbiamo potuto avviare la produzione. Tutti i dipendenti si sono mobilitati per questo e ci siamo riusciti.

Avete interrotto la produzione durante il lockdown?

Per ironia della sorte, poiché la “carta igienica” è una risorsa scarsa in alcuni supermercati, abbiamo avuto una buona opportunità per avviare la nostra macchina continua a pieno regime.

Quante persone impiegate nella sede di Charavines?

Attualmente nella sede lavorano 44 dipendenti. Siamo già arrivati ​​alla prima fase, ovvero far funzionare la macchina continua a pieno regime. In un anno intero si devono produrre quasi 32.000 tonnellate di carta igienica. Poi abbiamo i progetti nella seconda parte, ovvero la trasformazione del nostro cotone idrofilo, che ci permetterà di sviluppare un prodotto finito.

Il sito di Arjowiggins a Charavines ha una storia, è anche un simbolo delle lotte per l’economia del territorio. Ti senti come se fossi il salvatore?

Quindi non capisco il termine, ma mi sono divertito a farlo. È stato noioso, è stato difficile trovare soldi e ci sono voluti quasi tre anni per arrivare a questo punto, ma apprezzo che siamo riusciti a rimettere in carreggiata questa cancelleria. È un piacere essere lì e vederlo correre.

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Alberto Gabriele

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