Safran potrebbe sfidare il veto italiano sull’acquisizione di Microtecnica

Safran è pronto per andare in tribunale. Il gruppo industriale e tecnologico francese sta infatti valutando di intraprendere un’azione legale nei suoi confronti il veto imposto da Roma rilevare Microtecnical’attività “Controlli di volo” L’azienda italiana dell’americana Collins Aerospace ha appreso mercoledì dell’azienda francese e ha quindi confermato l’informazione la nuova fabbrica. “Non escludiamo di impugnare il decreto italiano. Potremmo adire un tribunale amministrativo, come avviene in Francia in questi casi.Lo ha detto ai giornalisti il ​​direttore generale di Safran, Olivier Andriès, riferisce la rivista. “Siamo rimasti sorpresi perché prima di arrivare a questo punto generalmente c’è un dialogo in cui lo Stato pone domande ed esprime eventuali preoccupazioni affinché l’industriale possa rispondere.

Ma lì non ci sono state poste domande“, ha aggiunto. A novembre il governo italiano si è avvalso del suo “Potere d’oro”che gli conferisce poteri speciali in settori considerati strategici per il Paese, quali: Difesa per bloccare la vendita di asset a investitori stranieridi opporsi alla vendita di Microtecnica, di proprietà dell’americana Collins Aerospace, a Safran. A metà luglio Safran ha annunciato di voler acquistare l’azienda “Controlli di volo” da Collins Aerospace, per un valore aziendale di 1,8 miliardi di dollari. Questa attività impiega circa 3.700 persone in otto sedi in Europa (Francia, Gran Bretagna e Italia) e in Asia.

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La Germania è preoccupata

Microtecnica rappresenta il 15% del fatturato totale dell’acquisizione. Nel decreto italiano si menzionano le preoccupazioni della Germania circa un’interruzione nella fornitura di pezzi di ricambio per l’aereo da caccia Eurofighter e il Tornado, di cui Microtecnica è fornitore, in caso di acquisizione da parte di Safran, coinvolta nel programma rivale francese Rafale. “I tedeschi sono stati consultati e hanno effettivamente espresso le loro preoccupazioni, ma hanno notato che se l’acquirente, in questo caso Safran, avesse dato garanzie, non avrebbero avuto motivo di opporsi.

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Il decreto italiano ha però evitato la seconda parte della sentenza.Olivier Andries ha detto ad alta voce la nuova fabbrica. “I tedeschi non sono molto contenti perché si sentono manipolati dagli italiani“, ha aggiunto, giudicando che la decisione di Roma non fosse diretta contro lo zafferano, ma fosse costitutiva “Un messaggio politico alla Francia”. Tuttavia, Safran rimane impegnato a rilevare queste attività da Collins Aerospace, anche se questo dovrà essere rinegoziato.

Alberto Gabriele

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