Per sette anni, 95 carri armati Leopard 1 destinati all’Ucraina furono immagazzinati in un hangar italiano e bloccati dalla Svizzera

Da sette anni 96 carri armati tedeschi Leopard 1, ora destinati all’Ucraina, vagano in un enorme hangar nella provincia di Gorizia, in Italia, impossibilitati a essere esportati a causa del veto della Svizzera. Infatti, come riportato L’Indipendente di Kiev nel giugno 2023, per motivi di “Politica della neutralità”La Svizzera non ha approvato la spedizione di armi all’Ucraina.

Tuttavia, come riportato in un articolo di Italia cablataDietro questo rifiuto si nascondono alcune domande sull’attività degli ex proprietari dei carri armati.

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Contratti confusi

Tutti i veicoli fuori uso sono stati venduti dall’Esercito Italiano nel 2016 Ruag, azienda svizzera specializzata nel settore bellico e nella riparazione di armi. Tuttavia, come spiegato in Radio e televisione svizzera in lingua italiana (RSI), i 95 leopardi sono rimasti fermi in un magazzino nel nord Italia per sette anni.

Tuttavia, secondo le dichiarazioni della RSI, il contratto firmato tra l’Esercito italiano e la Ruag prevedeva che la società svizzera “trasferisce tutti i veicoli” alla società italiana Goriziane – un’altra società della difesa – prima del 2017. Qualcosa che non è stato realizzato. Da allora i carri armati si trovano nella provincia, non lontano dall’autostrada per la Slovenia.

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Esportazione interrotta

La storia non finisce qui. La RSI spiega che Germania, Paesi Bassi e Danimarca hanno acquistato il Leopard 1 tramite la società svizzera Ruag per spedirlo a Kiev. Secondo il contratto firmato e visionabile dalla RSI, Ruag avrebbe venduto ai tedeschi tutti i veicoli bellici Rheinmetal prima di essere inviato nella capitale ucraina.

Alla fine di giugno il Consiglio federale svizzero ha interrotto il processo di esportazione tra le due entità perché si trattava di materiale bellico. Allo stesso tempo, il Ministero della Difesa svizzero, guidato da Viola Amherd, ha avviato un’indagine per comprendere meglio la situazione “L’origine dell’acquisizione di carri armati” così come “Il tentativo di unificazione con la Germania”spiega Wired Italia.

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Corruzione e vendita di pezzi di ricambio

Pochi giorni dopo l’apertura dell’inchiesta della RSI, lo riferiscono i media tedeschi Visualizzazionetrasmesso da Wired Italia, ha rivelato che un ex amministratore della Ruag e sua moglie sono stati un tempo oggetto di un’indagine “Corruzione, acquisto e vendita di pezzi di ricambio per veicoli militari”. E secondo Blick l’amministrazione dell’azienda svizzera si trova regolarmente a dover far fronte a continui controlli da parte delle autorità di Berlino e Berna.

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Secondo le dichiarazioni basate sui fatti, la coppia avrebbe anche tentato di vendere vagoni alla società tedesca Rheinmetal “sarebbe già stato venduto” venduto ad un’altra società quattro anni prima, concludono i media italiani.

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Alberto Gabriele

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