Maradona e la camorra italiana, il vero crimine perfetto da guardare dopo i Mondiali in Qatar

Nessuno dubita che il calcio lo sia il più grande spettacolo sulla terra. Ma non solo per quello che succede nei campi da gioco: in tutti i paesi si genera un intero universo parallelo in cui si parla di spettacolo e fama di giocatori, soldi, feste, lusso…

Ma Dietro questo universo se ne nasconde un altro molto più oscuro: omicidi, stupri, suicidi, risse, rapimenti e delitti di ogni genere. Storie che sembrano uscite da un film, ma sono reali e si svolgono in ogni angolo del mondo. Alcune storie che ora verranno raccontate in 11 colpiun vero crimine prodotto da You First e Beta Intrattenimento Spagna approfondisce il lato più oscuro di questo sport, il lato B sconosciuto al tifoso.

Usa risorse e tecniche fittizie per connettere la realtà e con colpi di scena, climax e cliffhangeril suo direttore Fernando Ureña (Clandestino) riesce a generare un ritmo narrativo che tiene lo spettatore incollato alla storia.

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È anche un lavoro in cui il calcio è solo un pretesto per parlare di altri temi come la politica, la corruzione, il populismo, le mafie, il terrorismo, il narcotraffico, le disuguaglianze sociali, il maschilismo…

Qualcosa che si riflette molto bene nel suo primo capitolo “Maradona ei tentacoli della mafia”che andrà in onda su HBO Max questa domenica 20 novembre e in cui viene realizzata una perfetta radiografia dell’Italia corrotta degli anni ’80 e del potere delle mafie.

Mostra come l’arrivo di Diego Armando Maradona in un club umile come il Napoli finirà per eccitare e cambiare un’intera città stanca delle continue umiliazioni a cui era sottoposta dal ricco nord.

La povertà alla fine prevale sulla ricchezza. Ma in cammino l’idolo del popolo cadrà nelle reti della camorra. L’amicizia di Maradona con il boss della camorra Carmine Giuliano sarebbe l’inizio della sua fine. Tra pasti fantasiosi, vassoi di cocaina e prostitute, Maradona è diventato dipendente da un ambiente da cui non poteva scappare.

Ma i guai veri arriveranno nel 1989 quando un gruppo di malviventi rapina il Banco di Napoli, luogo scelto dai “Dieci” per custodire alcune delle loro monete più preziose. In volo, Maradona ha perso la stragrande maggioranza degli oggetti che custodiva lì, tra questi, diversi orologi di lusso e il suo Pallone d’oro dei Mondiali del 1986. Una rapina che servirà da punto di partenza per una storia che racconterà la caduta di un mito.

Negli episodi successivi, 11 colpi Racconterà anche, tra le altre storie, la morte di Aitor Zabaletail rapimento di Quini, l’omicidio per mano dell’ETA di José Antonio Santamaría, alias “El Tigre”, o quello dell’arbitro Álvaro Ortega per ordine di Pablo Escobar. Indubbiamente, un piano perfetto per guardare dopo i fiammiferi della Coppa del Mondo macchiati di sangue del Qatar.

Alberto Gabriele

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