Brutti tempi per Airbnb. Lunedì 6 novembre un giudice italiano ha ordinato il sequestro di quasi 800 milioni di euro ad Airbnb. L’azienda americana è sospettata di frode fiscale a Milano.
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La Procura di Milano accusa la piattaforma di non aver pagato l’imposta sugli affitti brevi dal 2017 al 2021. Una tassa che solitamente si aggira intorno al 21% della tariffa notturna.
La società americana assicura di non dover pagare questa tassa sistematicamente, ma solo quando l’alloggio viene offerto in affitto da proprietari professionisti. L’analisi è stata impugnata dalla magistratura italiana che ha pertanto disposto la confisca di 780 milioni di euro alla società. Il giudice istruttore competente parla di una decisione consapevole da parte dell’azienda di non pagare questa imposta.
Airbnb è impegnata da anni in un contenzioso legale con l’Italia su questa tassa. Senza successo. Nel dicembre 2022, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è pronunciata a favore di Roma. A fine ottobre il governo italiano ha confermato l’intenzione di intensificare la lotta contro gli affitti brevi esentasse e di aumentare la tassazione sui proprietari che offrono più di un appartamento su piattaforme come Airbnb.
Un emendamento al progetto di bilancio 2024 prevede la creazione di un “codice identificativo nazionale” delle strutture ricettive turistiche, che permetterà di risalire a chi non è stato denunciato al fisco, ha affermato il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, al termine di un vertice di la coalizione di governo.
Vento contrario per Airbnb
L’azienda americana si trova ad affrontare restrizioni crescenti in tutto il mondo poiché è accusata di far salire i prezzi e di ridurre il numero di appartamenti disponibili per vivere tutto l’anno. In lo scorso febbraio, il Portogallo ha annunciato il congelamento dei nuovi affitti di Airbnb alla luce del boom immobiliare. A settembre, la città di New York ha iniziato a limitare severamente gli affitti per le vacanze attraverso la piattaforma. Anche il Canada sta attualmente preparando restrizioni contro il sito web. A settembre, la città di New York ha iniziato a limitare severamente gli affitti per le vacanze attraverso la piattaforma. Anche il Canada sta attualmente preparando restrizioni contro il sito web.
Dopo un’estate 2023 molto positiva, l’azienda prevede un calo delle prenotazioni per la fine dell’anno.
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