Il regista Jean-Marie Straub è morto

Regista marxista, ribelle, irremovibile, protestante, ribelle, burrascoso e infiammato, Jean-Marie Straub è morto la notte tra il 19 e il 20 novembre all’età di 89 anni a Rolle, in Svizzera. Insieme alla compagna Danièle Huillet, scomparsa il 9 ottobre 2006, hanno scritto una delle pagine più importanti della modernità cinematografica ai margini del sistema, durante un’avventura umana e artistica senza precedenti.

Leggi anche: Articolo riservato ai nostri abbonati Il cinema senza compromessi degli Straubs al Centre Pompidou

Gli “Straubs”, come venivano chiamati, sono i genitori di una delle opere più belle ed impegnative della storia del cinema, che si caratterizza per la presentazione di immagini e suoni di testi letterari o musicali scritti da autori “amici come Bertolt Brecht , Friedrich Hölderlin, Johann Sebastian Bach, Arnold Schönberg, Cesare Pavese, Elio Vittorini, Pierre Corneille o Franz Kafka. Costantemente portati da un artigianato indissolubile, saldamente ancorato a un principio etico oltre che estetico, la riduzione al minimo indispensabile dei mezzi di messa in scena.

I suoi film apparentemente sfuggenti ma acclamati a livello globale offrono un’intensa poesia che ricrea un mondo nel suo insieme lungo la sua profonda frammentazione (lotta di classe, conflitti politici, rotture storiche).

Jean-Marie Straub, nato a Metz l’8 gennaio 1933, si interessa al cinema nel dopoguerra, inizialmente influenzato dai film lirici e febbrili di Jean Grémillon come seguace (1941), luce estiva (1942) o Il paradiso è tuo (1943), opere tanto apprezzate quanto intrise di audacia formale, che scoprì con l’influente critico Henri Agel al cineclub “La chambre noire” di Metz. Anche lui vede festa della campagna (1946), di Jean Renoir, e Le dame del Bois de Boulogne (1945) diretto da Robert Bresson, che ne fu così affascinato che toccò a lui occuparsi della programmazione e dell’animazione del cineclub. Il giovane Straub ha quindi in programma di scrivere di cinema senza nemmeno pensare al cinema. Ha studiato letteratura (hypokhâgne) al Lycée Fustel-de-Coulanges di Strasburgo e si è laureato all’Università di Nancy.

La nuova ondata

Si trasferì a Parigi nel novembre 1954 quando scoppiò la rivolta algerina. Al Lycée Voltaire, nella classe preparatoria dell’Institute of Advanced Film Studies (ex La Fémis), da cui viene espulso dopo tre settimane, conosce Danièle Huillet. Ha poi frequentato la banda dei “Giovani Turchi” di opuscoli, tra cui Jacques Rivette, François Truffaut e Jean-Luc Godard, futuri registi della New Wave. Straub ne riceve alcuni, come Truffaut o il critico André Bazin (co-fondatore di i Quaderni), nel suo cineclub di Metz, per presentare i film americani di Fritz Lang o quelli di Alfred Hitchcock, Charlie Chaplin, Roberto Rossellini, Kenji Mizoguchi – cineasti che difende con passione, spesso contro la marea dei cineclub della Federazione.

Hai ancora il 73,07% di questo articolo da leggere. Quanto segue è riservato agli abbonati.

Alberto Gabriele

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *