Presto apriranno le porte a Milano due nuove case museo, testimonianza di un’epoca, di una società e di una cultura che parla di Milano.
Milano si arricchisce di due nuove case museo e residenze storiche, le cui collezioni sono state donate al FAI, la fondazione che gestisce questo patrimonio. Casa Crepsi e le Collezioni Bagutta così come Casa Livio e le Collezioni Grandi aprono le porte ai visitatori e si offrono come luoghi di conoscenza ma anche di esperienza.
Da quattro a sei case museo a Milano
Le due importanti donazioni, annunciate il 10 novembre, si uniscono ad altre quattro dimore storiche che compongono il circuito della Casa Museo: la Casa Museo Poldi Pezzoli inaugurata nel 1881, il Museo Bagatto Valsecchi nel cuore storico della città, Villa Necchi Campiglio, Gioiello della Milano degli anni ’30 e punto di riferimento dell’architettura Art Déco, la Casa Museo Boschi di Stefano, che ospita una magnifica collezione di opere d’arte in questo appartamento che un tempo apparteneva alla coppia Antonio Boschi e Marieda Di Stefano.
“L’importanza delle case museo diventa sempre più importante per le città: ne rivelano l’anima più profonda. Le loro storie private raccontano l’identità della città e le sue radici »ha spiegato Marco Magnifico, presidente del FAI.
“Le collezioni Bagutta e Grandi, ospitate rispettivamente a Casa Crespi e Casa Livio, gettano nuova luce sul mecenatismo delle famiglie imprenditoriali milanesi e sulle loro preziose eredità”.ha commentato il sindaco di Milano, Beppe Sala.
Le case museo di Milano, gioielli d’arte e di storia
Collezioni Casa Crespi e Bagutta
Casa Crespi, cittadina degli anni ’30, si trova tra via Verga e via Giovio (a nord del quartiere Solari), accanto alla chiesa di San Francesco al Fopponino, progettata da Gio Ponti, con un sorprendente ciclo pittorico di Francesco Tabusso.
Un quartiere ancora poco conosciuto e frequentato dal punto di vista turistico e che potrebbe trarre vantaggio da questa nuova attrazione culturale.
Casa Crespi fu progettata per l’imprenditore Fausto Crespi, titolare di un’azienda che produceva mobili in ferro per uffici, navi e ospedali e che vi abitò nel 1931 con la moglie e i cinque figli. La casa racconta la storia e la vita quotidiana, la vita di una ricca borghesia imprenditoriale, ma dal carattere severo, tipicamente milanese. Quasi nulla è cambiato in quasi 90 anni: gli oggetti, i pavimenti, i mobili e le decorazioni sono perfettamente conservati.
L’unico cambiamento è dovuto alla grande passione per la musica di Alberto Crespi (1923-2022), uno dei figli a cui è dovuta la donazione al FAI. Alberto fece demolire un bagno per installare un imponente organo da 1.500 canne, ancora funzionante.
In suo onore il FAI ha deciso di dedicare le stanze di Casa Crespi al tema della comprensione e dell’ascolto della musica, grande passione di Alberto. La villa diventerà infatti un luogo che offre gli strumenti per comprendere, studiare e ascoltare la musica classica, con spazi per laboratori, incontri ed eventi.
Al primo piano, Casa Crespi ospiterà permanentemente l’intera collezione Bagutta. Una raccolta di disegni che decoravano la storica Trattoria Bagutta di Via Bagutta, chiusa nel 2016. Dal 1926 la trattoria ospita l’omonimo premio letterario, il primo premio letterario italiano. I disegni mostrano personaggi di spicco della cultura italiana della metà del XX secolo: Filippo de Pisis, Giorgio de Chirico, Eugenio Montale, Carlo Levi, Mario Schlachti e Indro Montanelli, ma anche Walter Chiari e Fausto Coppi.
Casa Livio e le collezioni Grandi
Situato in Via degli Olivetani, tra San Vittore e il Museo della Scienza e della Tecnologia. Casa Livio fu acquistata da Riccardo Livio, industriale tessile, poco prima degli anni ’20. Nel 2011 è stata ereditata dalla famiglia Grandi, che oggi, grazie ai tre fratelli Grandi – Filippo, Laura ed Edoardo – effettua effettivamente una donazione al FAI, con la collezione ospitata al suo interno.
La famiglia Grandi si distingue per la sua attività di antiquari e collezionisti, che risale al 1810, quando venne fondata l’azienda Grandi, con sede in Corso Venezia: un negozio di opere d’arte e di antiquariato che grazie a ciò si affermò sulla scena milanese a clienti illustri e plasmato il gusto della borghesia milanese tra la fine dell’Ottocento e il dopoguerra.
Il primo piano della casa ospiterà un vero e proprio museo, dove le opere della collezione saranno esposte alternativamente secondo percorsi tematici e mostre temporanee. Si terranno inoltre laboratori per far conoscere la pratica del disegno come disciplina capace di allenare lo spirito di osservazione nonché la conoscenza e l’apprezzamento dell’arte.