Soldi delle tasse per le navi private: si intensifica il conflitto sui semafori per milioni di ONG in difficoltà marittime | politica

L’imbarazzante danza delle uova del ministro degli Esteri nella disputa sugli autoproclamati soccorritori marittimi privati!

Ai semafori infuria una battaglia per sapere se le ONG private che si occupano di soccorso marittimo debbano davvero continuare a ricevere milioni di euro di tasse. Al centro: la ministra degli Esteri Annalena Baerbock (42, Verdi), che oscilla tra la nuova durezza del governo sull’immigrazione e l’orientamento pro-rifugiati del suo gruppo.

La Germania è l’unico paese dell’UE a dare i soldi delle tasse agli attivisti privati ​​in caso di emergenza marittima. Quest’anno il Ministero degli Esteri distribuisce due milioni di euro alle organizzazioni.

Per il fatto che salpano per il Mediterraneo, prelevano i migranti dalle barche dei trafficanti e li riportano a terra in Italia. E la maggior parte delle persone catturate in Italia si dirigono verso la Germania.

Il cancelliere Olaf Scholz (65, SPD) vuole frenare l’immigrazione clandestina e porre fine ai pagamenti.

Il ministero Baerbock è intervenuto: durante la preparazione del bilancio per il 2024, i funzionari hanno rimosso una nota dal progetto di bilancio per il 2024, cancellando così gli attivisti del soccorso marittimo da un altro pagamento di due milioni di euro all’anno successivo.

Ma la stessa fazione di Baerbock era arrabbiata. Di conseguenza, il ministro parla di un “errore tecnico”. Un residente di un semaforo si lamenta: “Il ministro sta facendo il doppio gioco. La cancellazione non può essere un incidente, perché i dipendenti di Baerbock hanno dovuto cancellare attivamente la nota.

Da allora i Verdi discutono con SPD e FDP in commissione Bilancio. Il loro obiettivo: vogliono recuperare i milioni del bilancio. Tuttavia, secondo le informazioni della BILD, i capi delle famiglie responsabili non sono riusciti a raggiungere un accordo sul bilancio Baerbock.

Il leader del gruppo parlamentare FDP Christian Dürr (46 anni) afferma chiaramente alla BILD che i suoi deputati voteranno no: “Non possiamo più finanziare l’immigrazione clandestina con i soldi dei contribuenti tedeschi. I pagamenti ai soccorritori marittimi privati ​​devono essere sospesi”.

I sostenitori del semaforo stanno ancora negoziando lo shutdown federale fino al 16 novembre. Poi c’è la cosiddetta riunione di aggiustamento della commissione bilancio. Lì vi sono altri milioni di sfollati.

Un deputato della SPD ha dichiarato alla BILD: “La Cancelleria ha chiarito che il voto negativo per i soccorritori in mare deve essere mantenuto. Se continuassimo a dare soldi agli attivisti, metteremmo in ridicolo la nuova direzione della politica migratoria”.

I milioni per gli attivisti per i rifugiati – diventano anche per il cancelliere Scholz una questione di potere.

Alberto Gabriele

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