Centinaia di migranti hanno raggiunto nuovamente l’isola italiana di Lampedusa questo fine settimana. Decine di loro sono stati salvati da imbarcazioni inutilizzabili, altri sono riusciti ad attraversare la pericolosa rotta marittima dalla Tunisia o dalla Libia.
Si ritiene che l’Aurora, una nave di 14 metri appartenente all’organizzazione umanitaria tedesca Sea-Watch, abbia caricato a bordo 72 persone. Sono sbarcati a Lampedusa sabato sera, ha twittato Sea-Watch.
Da molti anni i migranti cercano di raggiungere l’Italia, in particolare partendo dai paesi nordafricani Libia e Tunisia. Quest’anno, secondo il governo italiano, quasi 103.000 persone hanno già raggiunto il Paese via mare (all’8 agosto). Si tratta di più del doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e quasi quanto dell’intero anno scorso. Tuttavia, nel Mar Mediterraneo si verificano ancora incidenti mortali.
I soccorritori civili sono la pupilla degli occhi del governo italiano. Le istituzioni continuano a mandarli in porti lontani. La Sea-Watch ha lanciato l’allarme sabato dopo aver annunciato che non sarebbe riuscita a raggiungere il porto di Trapani, nel nord-ovest della Sicilia, come aveva inizialmente indicato, a causa della carenza di carburante. Inoltre, le riserve idriche si stavano sciogliendo. Alla fine, l’organizzazione ha annunciato di aver ricevuto il permesso di trasportare i migranti nella molto più vicina Lampedusa.
Diverse imbarcazioni sono riuscite a raggiungere da sole l’isola di Lampedusa. Domenica sera e la mattina presto sono sbarcati sull’isola diversi piccoli gruppi di persone, ha riferito l’agenzia di stampa italiana ANSA. Più di 1.000 migranti sarebbero dovuti essere trasportati domenica a Trapani e Porto Empedocle in Sicilia, tra gli altri luoghi, per allentare la pressione sui centri di accoglienza di Lapmedusa. Piccola isola a sud del continente italiano, si trova tra le coste della Tunisia e di Malta.
A causa dell’elevato numero di arrivi, il Viminale italiano, secondo quanto riportato dai media, sta valutando di organizzare la distribuzione delle persone nel Paese secondo nuovi criteri. Si prevede di spostare più migranti verso regioni meno densamente popolate, come la Sardegna o la Basilicata, ha riferito domenica il Corriere della Sera.