Il giornalista di BNR Europe Geert-Jan Hahn non è sorpreso che il primo ministro italiano Giorgia Meloni abbia recentemente dichiarato lo stato di emergenza a causa del problema dei rifugiati. “L’Italia dice: non possiamo più farcela da soli”.
I numeri non mentono. Negli ultimi tre mesi almeno 441 persone sono morte nel tentativo di attraversare il Mediterraneo. E potrebbero essercene altri 300, dato che molti profughi risultano ancora dispersi. Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), dal 2017 è la zona più mortale del Mediterraneo. Anche il numero di migranti che raggiungono le coste italiane è quadruplicato quest’anno.
Martedì il primo ministro Meloni ha dichiarato lo stato di emergenza a causa del massiccio afflusso di profughi. Il tempismo non sorprende Geert-Jan Hahn. “Dice: abbiamo davvero bisogno dell’aiuto di Bruxelles, perché non possiamo più farcela da soli”.
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Nel febbraio di quest’anno si è svolto un vertice durante il quale la crisi dei rifugiati era all’ordine del giorno. “Ma solo una parte del problema è stata risolta”, afferma Hahn. “In realtà si è discusso di un solo punto: il rafforzamento della Fortezza Europa. Si trattava addirittura di stabilire se l’Europa dovesse stanziare fondi per installare recinzioni alle sue frontiere esterne. Ma ci sono molte altre ragioni per cui i migranti vengono in Europa”.
Soluzione fittizia
Diversi Stati membri semplicemente non vogliono collaborare con un’altra soluzione: l’equa ridistribuzione dei migranti tra i paesi europei. “Ciò è fastidioso per un Paese come l’Italia, che geograficamente si trova sul Mar Mediterraneo e quindi subisce i colpi più duri”.
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In risposta, sentiamo al Parlamento europeo che la ridistribuzione può anche significare che i paesi forniscono sostegno finanziario anziché posti di alloggio. Ma secondo il giornalista di Europa si tratta di una falsa soluzione. “Ora guardiamo all’Italia: poiché dichiarerà lo stato di emergenza, riceverà soldi dall’Europa. Ma cosa ne fai? Ciò non consente di acquistare una soluzione permanente.