Documenti Glencore su progetto centro riciclaggio batterie veicoli elettrici non sufficienti per la Sardegna – 19 ottobre 2023 ore 17:32

Secondo un documento rilasciato dal governo regionale, i documenti presentati da Glencore Plc a sostegno del suo piano per lo sviluppo di un centro di riciclaggio delle batterie per veicoli elettrici sull’isola italiana della Sardegna non sono sufficienti per valutare l’impatto ambientale della struttura.

Bisogna tenere conto dei rischi legati alle materie prime da lavorare nello stabilimento, si legge nel documento.

La società mineraria svizzera ha annunciato a maggio che collaborerà con la società canadese Li-Cycle per creare un centro di riciclaggio delle batterie per veicoli elettrici (EV) e ha chiesto l’approvazione per creare un impianto pilota in Sardegna.

Il mese scorso, il governo sardo ha respinto la richiesta di un processo di approvazione accelerato, spingendo Glencore ad affermare che i due gruppi potrebbero prendere in considerazione altri siti fuori dall’Italia.

In un documento che accompagna la decisione di respingere la procedura accelerata, l’assessore all’ambiente della Sardegna ha affermato che la Regione ha bisogno di approfondire diversi aspetti del progetto attraverso un’analisi approfondita dell’impatto ambientale.

“Non è possibile escludere impatti ambientali negativi e significativi legati al progetto in esame”, ha detto il consigliere della Sardegna, riferendosi a una valutazione preliminare del progetto da parte della Regione.

Secondo la legge italiana, la valutazione completa dell’impatto ambientale di un progetto può richiedere fino a sei mesi. Tuttavia, i termini potrebbero essere prorogati poiché l’amministrazione e le aziende continueranno a lavorare sulle autorizzazioni necessarie.

“Le procedure accelerate sono consentite solo in casi urgenti, altrimenti si seguirebbe la strada normale”, ha affermato Aurelio Angelini, esperto indipendente di procedure amministrative relative agli impatti ambientali.

Glencore ha rifiutato di commentare la questione.

Li-Cycle e Glencore Plc hanno dichiarato a maggio che il centro di riciclaggio avrebbe lavorato il “black bulk” per produrre materiali per batterie, incluso il litio.

La massa nera è il materiale triturato delle batterie usate che può contenere litio, cobalto e nichel. Questi metalli possono quindi essere estratti e utilizzati per realizzare nuove batterie.

“La presenza di litio e altri metalli o sostanze chimiche contenute nella massa nera nelle emissioni liquide o gassose […] richiede uno studio approfondito degli impatti”, si legge nel documento del governo sardo.

Alberto Gabriele

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