Le ultime pennellate. L’artista Louise Sheeran perfeziona il suo murale sulla sua scala a pioli. Torreggia per tutta la larghezza del ristorante e raffigura Adamo ed Eva accasciati insieme, mentre degustano felicemente il vino. “Ci siamo dati due settimane per aprire un negozio”, racconta Manon Decombats, guardando il lavoro tra i tavoli e le sedie ancora mal sistemati.
La trentenne e il suo compagno Michael Hazlewood hanno rilevato da Harry Lester il famosissimo Saint-Eutrope sulla strada (e chiesa) omonima, a due passi da Place Gaillard.
Classico bistrot francese, italiano, asiatico…
Questi non sono due sconosciuti in questo posto. Hanno lavorato – lei in sala per quasi due anni, lui in cucina per cinque anni – in questa istituzione gastronomica di Clermont-Ferrand, nominata in particolare “Miglior Bistrot” al Fooding 2015, premiata come Bib Gourmand dalla Michelin e quest’anno il premio è stato assegnato nella categoria “Tradizione di oggi” da Gault & Millau.
Aperto da martedì 19 settembre 2023. Dal martedì al venerdì: dalle 12:00 alle 14:00, su appuntamento. Giovedì e venerdì, dalle 18, senza prenotazione. Indirizzo. 4 rue Saint-Eutrope, 63000 Clermont-Ferrand. 04.73.34.30.41.
“Vogliamo mantenerlo semplice”, dice subito Manon. Sarà una continuazione di prima, ci sarà ancora vino naturale, ma con una cucina un po’ più speziata e più “mikesca”.
Con 25 anni di esperienza in cucina, il neozelandese, che ha avuto esperienze in Australia, a Londra e anche alla locanda Chassignolles nell’Alta Loira, vuole aggiungere il suo piccolo tocco.
“Mi piace troppo, mi piace tutto”, ammette lo chef con il suo accento e il suo francese un po’ stentato. Una cosa è certa: servirà “classici bistrot francesi, italiani, asiatici… con i migliori prodotti”. Questo sarà il “tocco di Mike”: baos (piatto asiatico composto da pan brioche farcito, cotto a vapore), bouillabaisse, blanquette di vitello o anche ramen potranno costituire i piatti della settimana.
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Sulla formula… nessuna formula. Un piatto al giorno a pranzo, dal martedì al venerdì. Per questo primo giorno, questo martedì 19 settembre, hanno scelto il collo di vitello e domani ci sarà il pollo fritto. «Non annoteremo il piatto vegetariano, ce ne sarà sempre uno, basta chiedere», precisa il Clermontoise, che tra l’altro ha lavorato come sommelier per un ristorante stellato Michelin a Lille.
La sera un momento di condivisione
La sera lo vedono soprattutto come un momento di condivisione. Non menzionare la parola “tapas” (lo odiano, è diventato un termine generico), ma l’idea è questa. “Ho comprato deliberatamente piatti su più piani”, dice Manon. Spieghiamo le quantità alle persone. L’importante sarà prendersi del tempo per mangiare”.
Un piacere che si sposa bene con il vino. La natura ovviamente. “Abbiamo deciso insieme che ci sarebbero stati molti vini aromatici, con un lato particolarmente floreale e fruttato, leggeri. Ad esempio alleggeriranno il pepe che troviamo in certi piatti la sera.” Tanto da farti venir voglia di finire sul muro come Adamo ed Eva.
Erwan Rousseau