In Italia è in fase di ristrutturazione un superyacht legato al presidente russo Vladimir Putin. Ciò avviene nonostante il fatto che la barca sia stata sequestrata l’anno scorso a causa delle sanzioni imposte dall’Unione Europea in relazione all’invasione dell’Ucraina, riferisce il Financial Times.
The Italian Sea Group, azienda impegnata nella produzione di superyacht di lusso, ha detto al giornale che il super yacht “Scheherazade” lungo 140 metri è in fase di ristrutturazione. Il proprietario dello yacht ha pagato per il “refitting” e la manutenzione, ma ha rifiutato di divulgare ulteriori dettagli sulla sua identità.
Collegamenti a Putin
Ma nel marzo 2022, la squadra del leader dell’opposizione russa Alexei Navalny ha dimostrato che Scheherazade, detenuta a Marina di Carrara in Toscana, era composta da persone che lavoravano per l’agenzia di sicurezza di Putin. In risposta, l’Italia ha fatto arrestare lo yacht nel maggio 2022, accusando legami con il massimo governo russo. E l’UE ha imposto sanzioni contro questo a causa della guerra in Ucraina.
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Bloomberg ha anche riferito l’anno scorso che le autorità statunitensi hanno affermato che un oligarca russo altamente sconosciuto ha agito come “front man” dello yacht da 650 milioni di dollari. Questo oligarca in questione non figura in nessuna lista delle persone più ricche del mondo. Il Cremlino, invece, nega qualsiasi legame tra Putin e il superyacht.
Milioni
Mantenere i superyacht russi sequestrati costa milioni, secondo Bloomberg. Ad esempio, le autorità italiane hanno sequestrato almeno quattro navi, tra cui la Scheherazade. Quest’ultimo superyacht dispone di due aree di atterraggio per elicotteri e di una piscina che può essere trasformata in pista da ballo.
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L’agenzia immobiliare statale italiana paga circa 40 milioni di dollari all’anno per la manutenzione degli yacht di lusso. Nel caso delle riparazioni più recenti, le autorità italiane hanno concordato che il proprietario paghi le riparazioni, ha affermato il FT.
“Voci infondate”
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che “tutte le voci su Putin e sul superyacht sono infondate”. Un portavoce della Commissione europea ha affermato che gli Stati membri sono essi stessi responsabili dell’applicazione delle sanzioni contro la Russia e che il congelamento dei beni non influisce sul loro possesso.
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