L’Italia vuole rafforzare la cooperazione con la Tunisia nella lotta all’immigrazione clandestina

ROMA: L’Italia vuole aumentare la cooperazione con la Tunisia nella lotta all’immigrazione clandestina, poiché i sindaci locali ritengono che la pressione sulle strutture di accoglienza stia diventando insopportabile.

Con 114.000 migranti clandestini arrivati ​​in Italia nei primi otto mesi di quest’anno, il doppio rispetto allo stesso periodo del 2022, il primo ministro Giorgia Meloni ha chiamato mercoledì il presidente tunisino Kais Saied.

Secondo un comunicato diffuso dall’ufficio della Meloni, la gestione dei flussi migratori “vista l’emergenza che continua a colpire i due Paesi” è al centro del dibattito.

Secondo il comunicato stampa, la Meloni e il signor Saïed “hanno concordato sulla necessità di intensificare ulteriormente gli sforzi per rafforzare la lotta contro l’immigrazione clandestina”. La Meloni ha assicurato alla Tunisia il “sostegno costante” dell’Italia.

Lo ha riferito una fonte dell’ufficio del ministro Notizie in arabo che l’Italia potrebbe presto dotare la Guardia costiera tunisina di più motovedette per impedire che i gommoni che trasportano migranti lascino il porto.

“Mentre la situazione dei migranti diventa sempre più complicata, è imperativo che Italia e Tunisia intensifichino la loro cooperazione per fermare questo flusso”, ha affermato Renato Schifani, Presidente della Regione Sicilia. Notizie in arabo.

“La Tunisia è il primo paese di partenza per i migranti che cercano di raggiungere le coste italiane e la Sicilia è ovviamente il primo luogo di sbarco per loro. Tuttavia, se il numero dei migranti non diminuisce, la situazione diventerà ingestibile”.

Il Ministero degli Interni italiano sta cercando di allentare la forte pressione su Lampedusa, un’isola più vicina all’Africa che all’Europa. Il numero di migranti sull’isola ha recentemente superato i 4.000, anche se ufficialmente può ospitare solo 400 persone.

Martedì, più della metà dei circa 3.600 migranti presenti nell’insediamento di Imbriacola a Lampedusa sono stati portati nelle città della terraferma tramite traghetti, aerei e navi militari.

“Ricollocare i migranti altrove non risolverà il problema. I municipi non hanno né le risorse né gli spazi per accoglierli e la situazione diventa sempre più insostenibile”, ha affermato Schifani. “L’UE deve agire e i partner europei non devono voltarsi dall’altra parte perché questa è un’emergenza globale.”

Questo testo è una traduzione di un articolo pubblicato su Arabnews.com

Alberto Gabriele

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