La nazionale maggiore di pallanuoto serba giocherà i quarti di finale del Mondiale a Fukuoka, dopo che nel primo tempo della partita contro il Giappone sono “emerse” grosse difficoltà (in)previste, alla fine una vittoria di routine su una squadra del terza classe ed è andato al già programmato duello con l’Italia – 16: 10 (3: 3, 3: 2, 7: 2, 3: 3). In cui proverà ad arrivare alla prima semifinale dopo i Mondiali del 2017, perché nelle ultime due, per vari motivi e circostanze, è arrivata quinta in classifica.
Nell’annuncio della partita, i nostri giocatori hanno ripetutamente affermato di non ritenere di aver sottovalutato il loro rivale, che le generazioni precedenti hanno “annegato” negli otto duelli, e poi hanno fatto l’esatto contrario. La squadra locale è arrivata motivata a mettersi alla prova davanti al pubblico di casa, è anche vero che il ruolo di outsider è più facile da giocare perché non hai niente da fare e puoi provare tutto, ma i giapponesi non ci avrebbero messo un 2:0 di vantaggio e 3:2 prima della fine del primo quarto non gli è stato permesso di farlo.
Cattiva difesa da un lato e scarsa organizzazione ed esecuzione dell’attacco dall’altra metà del girone, dove i serbi hanno difeso Nishimura. Sembra incredibile, ma è vero che la squadra di Uroš Stevanović non è riuscita a trovare il modo di infilare la palla nella porta degli asiatici per ben cinque minuti, con il nono posto dell’anno scorso come migliore classifica di Coppa del Mondo.
Alla fine, Strahinja Rašović e Vuk Milojević hanno pareggiato 3-3 dopo i primi otto minuti. Nel secondo trimestre i “delfini” sono tornati completamente in sé e hanno iniziato a pagare la differenza in termini di qualità e tradizione. Nikola Jakšić, Nemanja Ubović e Jakšić hanno spinto gli altri alla vittoria attesa nel duello finalmente deciso nella terza parte.
Come contro Ungheria e Croazia nella fase a gironi, il “samurai” ha iniziato a calare e il favorito a salire, così anche la Serbia ha schiacciato l’acceleratore ed è fuggita a distanza di sicurezza. Tanto che dopo 6:6 all’inizio di questa parte di partita, i nostri ragazzi hanno cominciato a “silurare” alla fine l’immaturo avversario.
Prima Marko Radulović alla fine ha portato il +2 (8:4), poi gli altri si sono uniti a lui per aumentare la scorta, fino ad altri sette gol irrealizzabili prima della fase finale del duello (13:7). E lì dentro, solo una squadra si interrogava sul percorso e sul risultato, quindi l’unico dilemma era con quale differenza avrebbero festeggiato i successori del doppio campione olimpico.
Oggi si sono distinti più degli altri tre attaccanti Strahinja Rašović e Marko Radulović, mentre per il giapponese è stato Yusuke Inaba con quattro gol in 12 tentativi.
Coppa del Mondo ottavi di finale
Stati Uniti – Canada 13:10
Australia – Francia 8:11
Croazia – Montenegro 13:12
Giappone – Serbia 11:30 16:10
Quarti di finale a coppie (25 luglio)
Ungheria – Stati Uniti
Spagna – Francia
Grecia – Montenegro
Italia – Serbia