Politica e sport, l’uno non deve stare con l’altro, ma l’uno senza l’altro, come abbiamo visto da decenni, non può. Una storia mai raccontata con un finale sempre triste per atleti e atleti…
Uno degli esempi più drammatici dell’ingerenza della politica nello sport si è verificato nella primavera del 1992, quando la squadra di calcio jugoslava è stata privata della possibilità di partecipare all’EURO al “tavolo verde”. La guerra civile durò a lungo, nel giugno 1991 Croazia e Slovenia dichiararono la loro indipendenza, tre mesi dopo anche la Macedonia, e nel marzo dell’anno successivo anche la Bosnia ed Erzegovina si separò, ma la squadra statale sopravvisse allo stato un tempo potente.
Era chiaro a tutti che la fine era vicina e la pressione dei media stranieri, principalmente da Inghilterra, Italia e Francia, era enorme. Epolig è noto: il 30 maggio 1992, a soli 11 giorni dall’inizio del Campionato Europeo, fu adottata la risoluzione ONU n. 757, che imponeva sanzioni alla Jugoslavia ed escludeva la nazionale dalla competizione.
Nelle qualificazioni per l’Europeo, i Blues hanno ottenuto sette vittorie e una sconfitta contro la Danimarca e, con un punto in più degli scandinavi, si sono qualificati per la fase finale. Tuttavia, i danesi sono “saltati” nel torneo al posto della squadra di Ivica Osim e hanno miracolosamente vinto il titolo! Ancora un po’ di sale sul fresco infortunio jugoslavo…
Sai quando e contro chi la nazionale jugoslava ha giocato l’ultima partita con la rosa quasi al completo? Pensateci… Era il 25 marzo 1992 contro l’Olanda allo stadio “De Mer”, ex casa dei calciatori dell’Ajax. Lale ha vinto 2:0 in un’amichevole davanti a 10.300 spettatori.
Non c’erano calciatori croati in rosa e l’allenatore Osim ha mandato in campo i seguenti giocatori dal primo minuto: Omerović, Stanojković, Najdoski, Hadžibegić, Vujacić, Brnović, Jugović, Baždarević, Savićević, Stojković e Kodro.
Savićević è stato sostituito da Predrag Mijatović già al 17′, e nella ripresa il tandem sloveno ha avuto una chance: Darko Milanič al posto di Stojković e Johnny Novak al posto di Najdoski. I più anziani della squadra erano Baždarević a 31 anni e Omerović a 30, e il più giovane Jugović a 22. Hadžibegić ha avuto il maggior numero di partite in nazionale – 61, poi Baždarević 54, Stojković 41, Savićević 27…
Croazia senza eguali
Tra le squadre nazionali formate dopo lo scioglimento della SFR Jugoslavia, solo la Croazia ha ottenuto il successo nelle principali competizioni. Vatreni è arrivato secondo ai Mondiali del 2018 in Russia e ha saltato solo tre tornei dall’indipendenza: WC 1994 e 2010 ed EC 2000.
Oggi, 30 anni dopo, l’inno “Hey Slavs”, un paese che non esisteva più, è ricordato come cantato dai bosniaci Omerović, Hadžibegić e Baždarević, dal macedone Stanojković e dal montenegrino Vujačić.
La Jugoslavia ha avuto diverse buone occasioni, principalmente con Brnović e Jugović nel primo tempo, ma nel resto della partita i marcatori dei padroni di casa sono stati Viljem Kornelis, Nicholas Kift al 63esimo e sei minuti dopo il centrocampista dell’Ajax Jan Wouters. Nel primo tempo gli olandesi non vengono riconosciuti per un gol respinto da Kieft, anche se la palla finisce in porta da almeno un metro di distanza.
È tempo di scrivere la squadra olandese che ha fatto la storia grazie a tutto quello che è successo nella prima metà degli anni ’90 del secolo scorso: Menzo, Ronald Koeman, Blind, Van Tiegelen, Rijkaard, Wouters, Rob Wichge, Richard Wichge, Kift, Van ‘t Shipp e Van Fossen. Più tardi, Van Erl, Winter e Bosch hanno avuto la loro possibilità.
Due mesi dopo, il 23 maggio 1992, due settimane e mezzo prima dell’inizio del campionato, Osim si dimise. L’ideatore della squadra che doveva attaccare il titolo in Svezia è stato accolto dalla notizia degli scontri tra Sarajevo e Belgrado, sulla panchina del Partizan.
“Il mio Paese non meritava di partecipare all’Europeo”, ha detto Osim in lacrime, sottolineando che smettere è l’unica cosa che può fare per la sua città.
La nazionale esausta ha continuato i preparativi per EURO fino al 30 maggio. e le decisioni delle Nazioni Unite. Due giorni prima la nazionale jugoslava, questa volta senza giocatori di Bosnia Erzegovina e Macedonia, ma con Omerović, Novak, Milanić e Najdoski che giocano al Partizan e Crvena Zvezda, era stata battuta 2-1 dalla Fiorentina a Firenze (Omerović/ Leković, Radinović/Novak, Petrić/Milanič, Dubajić, Mihajlović, Jugović, Brnović, Jokanović, Mijatović, Stojković, Petković/Jakovljević.
L’ultima Jugoslavia. A punto de jugar su ultimo partido ante la Fiorentina como preparatiria de la Euro 92, que nunca pudo jugar. Nel maggio 1992.
Petric, Mihajlovic, Dubajic, Jokanovic, Omerovic e Pixi Stojkovic
Radinovic, Jugovic, Petkovic, Mijatovic e Brnovic pic.twitter.com/gYCrGqgBWP– Charly Bonora (@BonoraCharly) 29 luglio 2020
Infine, la nazionale jugoslava è arrivata due volte quarta ai Mondiali (1930 e 1962), seconda due volte agli Europei (1960 e 1968), medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1960 e proveniente dalla più grande competizione del pianeta, gli atleti hanno anche tre argenti (1948, 1952 e 1956), oltre al bronzo di Los Angeles nel 1984.
Prima che fosse…