L’agricoltura, l’arboricoltura e la viticoltura, le attività che ci nutrono, affrontano estati sempre più calde e periodi di siccità sempre più lunghi. Hanno quindi bisogno di sempre più acqua, soprattutto per abbeverare gli animali. Secondo una valutazione di Agroskop e dell’Ufficio federale dell’agricoltura, circa il 10% dell’acqua potabile consumata in Svizzera proviene da questo ramo dell’economia.
Gli agricoltori stanno quindi cercando di limitare il loro consumo. Una delle chiavi è conoscere bene il suolo. “Per garantire l’acqua ad alcuni vitigni problematici, è davvero interessante piantarli nei posti giusti”, spiega Aurélien Rolaz, che gestisce un’azienda vinicola di famiglia a Gilly, sulla costa vodese.
Anche l’efficienza degli impianti di irrigazione è al centro delle discussioni. Negli anni ’80, dopo la siccità del 1976, sono emersi progetti precursori di reti di comunità. Sono attualmente allo studio nuove tecniche per limitare il consumo di acqua, come la regolare creazione di bilanci idrici o sonde per misurare l’umidità del suolo.