5 cose che potresti non sapere su Sainte Claire

L’11 agosto si celebra la festa della fondatrice delle Clarisse, di Santa Chiara d’Assisi (1194-1253).

5 cose che forse non sapevi su questo santo ancora molto popolare nelle Fiandre.

1. È la patrona della televisione e delle telecomunicazioni

Alla fine degli anni ’50, la televisione divenne una delle forme di comunicazione più importanti. Papa Papa XII ha voluto offrire la benedizione e la protezione della Chiesa Cattolica per questa nuova tecnologia. Nel 1958 pubblicò una lettera apostolica in cui proclamava Chiara patrona della televisione. Nella lettera il Papa sottolinea che la Chiesa sostiene l’innovazione e il progresso tecnologico e raccomanda l’uso delle moderne tecnologie per l’annuncio del Vangelo.

La leggenda narra che alla fine della sua vita, Claire fosse troppo malata per partecipare alla Messa di Natale, ma lo Spirito Santo fece in modo che le immagini della Messa fossero proiettate nella sua stanza in modo che potesse seguirlo dal letto di malato. Di qui la scelta di Chiara d’Assisi.

2. Era un’amica intima di San Francesco d’Assisi

Più comunemente noto è il fatto che Santa Chiara e Santa Francesco d’Assisi erano buoni amici e si ispiravano a vicenda. Papa Benedetto XVI ha descritto questo rapporto durante l’udienza generale del 15 settembre 2010, quando ha detto che per santa Chiara, soprattutto all’inizio della sua esperienza religiosa, Francesco d’Assisi non è stato solo un maestro, “ma anche un amico fraterno”.

Quando Chiara aveva 18 anni, San Francesco venne nella chiesa di San Giorgio d’Assisi a predicare durante la Quaresima. Ciò fece una grande impressione sulla giovane Chiara, che si avvicinò a San Francesco per aiutarlo a “vivere la via del santo Vangelo”. Nel 1212 Chiara fugge dalla sua casa e si reca alla Porziuncola (Italia), dove entra a far parte dell’Ordine dei Piccoli Frati. Nello stesso anno, Chiara e Francesco d’Assisi fondarono il Secondo Ordine Francescano, o Suore delle Clarisse. Lei ei suoi seguaci si trasferirono nel monastero di San Damiáno, dove il santo rimase per 41 anni fino alla sua morte.

3. È stata la prima donna a scrivere una regola di vita per le suore

Santa Chiara è stata la prima donna nella storia della Chiesa cattolica a redigere una regola monastica scritta che è stata sottoposta all’approvazione del Papa. Il dominio monastico ha fatto sì che l’esempio di Francesco e Chiara continui ad ispirare anche oggi.

La decisione di scrivere una regola monastica da donna era in contrasto con le norme religiose dell’epoca.

Fu solo dopo molte insistenze e appena due giorni prima della morte di Chiara, l’11 agosto 1253, che il papa Innocenzo IV la regola monastica delle Clarisse.

4. È protagonista di meravigliose storie sul pane

Già durante la sua vita c’era un grande mito sulla santa donna e fondatrice monastica di Assisi. Ad esempio, c’è una tradizione secondo cui le sorelle Clarisse avevano solo una pagnotta ogni 50 sorelle Clarisse al giorno. Santa Chiara ha benedetto il pane, ha pregato il Padre Nostro con le suore, ha moltiplicato il pane e lo ha distribuito alle suore. Poi mandò l’altra metà ai fratelli minori.

Durante una delle visite di Papa Innocenzo III al monastero, Chiara fece apparecchiare le tavole perché il Santo Padre benedicesse il pane. Il papa chiese alla santa di impartire la benedizione, cosa che lei inizialmente si rifiutò di fare. Mentre Chiara benediceva ancora il pasto, su insistenza del Papa, su tutti i pani apparve il segno della croce.

5. È stata malata per gran parte della sua vita

Santa Chiara è stata malata per 27 anni e ha sopportato tutte le sofferenze associate a questa malattia nel Convento di San Damiáno. Questo non le ha impedito di ricamare, cucire e pregare incessantemente a letto di malata. Il papa lo visitò due volte e, secondo la tradizione, esclamò:

“Vorrei avere così poco bisogno di perdono come questa santa suora.”

Anche durante questo lungo periodo di malattia, cardinali e vescovi continuarono a fargli visita ea chiedere consiglio. Nel frattempo San Francesco era già morto, ma tre dei suoi discepoli – i fratelli Junípero, Angel e León – lessero la Passione di Gesù a Chiara mentre stava morendo. Il santo ripeteva: “Da quando mi sono dedicato a contemplare e meditare la passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo, il dolore e la sofferenza non mi scoraggiano più, ma sono diventati un conforto”.

Alberto Gabriele

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *